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Valore agronomico ed effetti ambientali del compost da digestato

Uso del compost: possibili vantaggi agronomici

Da bibliografia è possibile reperire numerosi articoli che richiamano il valore del compost come elemento ammendante, il valore del compost come concime invece è meno chiaro, ma esiste comunque del potere fertilizzante in esso.

Ad esempio ricerche su colture arboree (vite, melo e agrumi) hanno appurato che l'utilizzo di compost in copertura ha generato un marcato miglioramento dello stato nutrizionale delle piante con evidenti attenuazioni della sintomatologia di alcune fisiopatie (disseccamento del rachide, clorosi ferrica, butteratura amara e filloptosi anticipata) dovute a temporanee condizioni edafiche sfavorevoli.

L'apporto di materiale organico stabilizzato comporta oltre che la copertura delle esigenze nutrizionali delle piante anche il miglioramento delle condizioni fisiche e idrologiche del terreno e conseguentemente, la minore predisposizione delle piante a squilibri nutrizionali (Pinamonti et al., 1994; Pinamonti e Zorzi, 1995).

In altre prove sperimentali viene confermata questa caratteristica di buon fertilizzante; il compost su pomodoro e frumento duro in una prova condotta nella campagna 2010 - 2011 su un terreno di fondovalle ubicato in agro di Vasto (Fecondo et al., 2012), ha infatti aumentato la fertilità dello strato superficiale del suolo determinando su entrambe le colture sia un aumento della produzione di biomassa fresca sia di sostanza secca.

Oltre a ciò però si deve sempre tenere sotto controllo il valore del parametro della conducibilità elettrica poiché con l'utilizzo del compost esso tende ad aumentare, e questo potrebbe causare eventuali danni sulla produzione soprattutto delle colture più sensibili alla salinità.

Va considerato però che su determinate colture come i cereali da pieno campo il compost è utile a migliorare i livelli produttivi solo se integrato con concimi minerali. È dimostrato, infatti, che l'applicazione di solo compost può provocare perdite produttive derivanti da una limitata efficienza del fertilizzante soprattutto nei primi anni di somministrazione del prodotto su colture da pieno campo come pomodoro, frumento., radicchio (Quattrucci e Scatena, 2013) e mais (Bazzoffi et al., 1998).

Infatti se il valore ammendante del compost è stato confermato da diversi studi il ruolo di fertilizzante è relativo solo ad alcune colture mentre per altre può necessitare di un'integrazione con concimi minerali (Moretti et al., 2014). Va comunque ribadito come il compost, nonostante a livello sperimentale si tenda a confrontarlo con il letame, vada considerato come una fonte di carbonio organico e come tale il suo impiego va apprezzato soprattutto alla luce degli effetti indotti sulla fertilità del terreno, indipendentemente dagli apporti di elementi nutritivi (Pinamonti, 1997).

Un aspetto molto importante, per le conseguenze pratiche che ne derivano, riguarda gli elevati quantitativi di compost necessari per ottenere una significativa azione fertilizzante e adeguate risposte produttive. I costi di acquisto, di trasporto e di distribuzione rischiano di rendere il compost troppo oneroso per gran parte delle colture di pieno campo. Considerando il letame come concime organico di riferimento, il compost presenta differenti vantaggi rispetto ad esso.

Oltre al fatto che il compost può essere impiegato in dosi inferiori rispetto al letame in pre-impianto e pre-semina, l'azione sulla fertilità fisica del compost risulta più prolungata nel tempo rispetto al letame e contiene minori quote di elementi nutritivi prontamente disponibili per le piante con meno effetto fertilizzante che però rappresenta un vantaggio in frutti-viticoltura, limitando squilibri vegeto-produttivi e scadimenti qualitativi, e ciò comporta anche un minor effetto sull'eutrofizzazione (Pinamonti, 1997).

Il letame di contro presenta anch'esso dei vantaggi rispetto al compost, riconducibili al minor tempo che intercorre tra la sua produzione e il suo utilizzo in campo, e agronomicamente grazie alle maggiori quote di elementi nutritivi offre risultati migliori come fertilizzante.

Il compost rappresenta uno dei mezzi disponibili in ambito agrario per mantenere la struttura del suolo in condizioni ottimali, nonché un mezzo per rifornire di sostanza organica il suolo. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Valore agronomico ed effetti ambientali del compost da digestato

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Informazioni tesi

  Autore: Alessio Nobile
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Torino
  Corso: Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali
  Relatore: Carlo Grignani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 105

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Parole chiave

carbonio
suolo
mais
agronomia
compost
life
digestato
lattuga

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