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Hoda Sharawi e il movimento internazionale delle donne (1919-1947)

Il ruolo dell’istruzione femminile tra gli anni Venti e gli anni Trenta

L’istruzione per le donne a tutti i livelli e in tutti i campi fu un obiettivo cardine del movimento femminista egiziano. Nessuna scuola secondaria statale per ragazze era esistita durante il dominio coloniale. Quindi, una volta raggiunta l’indipendenza, l’Unione Femminista Egiziana, appena costituitasi, si batté sin dal principio per la costituzione di scuole secondarie femminili. Per Badran:

Nel promuovere l’istruzione per le donne, le femministe hanno continuato il processo iniziato nel XIX secolo dallo stato egiziano, un processo troncato con l’occupazione coloniale. Se gli egiziani maschi soffrivano di una mancanza di istruzione statale, le donne egiziane erano state molto più svantaggiate dalle politiche di educazione coloniale. A causa della mancanza di scuole statali adeguate per le ragazze, quelle donne egiziane che avevano frequentato la scuola erano state generalmente istruite in istituzioni straniere (francesi, britanniche, americane, italiane e così via) che impartivano un’inculturazione occidentale. Durante l’occupazione coloniale Bahithat al-Badiyah e Nabawiyah Musa avevano avanzato richieste per l’istruzione secondo fini che erano contemporaneamente femministi e nazionalisti.


Il femminismo egiziano tentò di rimediare ai danni compiuti dall’occupazione britannica e lo stato, nel complesso, si mostrò sufficientemente attento alle proposte delle donne. L’Ufe si batté per l’istruzione femminile a tutti i livelli: primaria, secondaria e universitaria. Durante i suoi trentatré anni di esistenza questo obiettivo poté dirsi parzialmente realizzato. Nella primavera del 1923 l’Ufe tenne il suo primo incontro di massa e in quella sede le femministe vollero lanciare una petizione allo stato per fornire alle scuole secondarie per le ragazze lo stesso curriculum di quello offerto nelle scuole maschili. La richiesta fu presentata al Primo Ministro, insieme a una risoluzione dell’Iwsa realizzata al congresso di Roma del maggio 1923. Poco dopo, il ministro dell’Istruzione, Ali Mahir, informò Hoda Sharawi riguardo ai progetti per una scuola secondaria per ragazze. Aprì così la Scuola Secondaria per Ragazze Shubra nel 1925, trentasette anni dopo la prima scuola secondaria statale per ragazzi. Quattro anni dopo, le donne egiziane ottennero i loro diplomi di scuola secondaria per la prima volta dal 1907, quando lo aveva ottenuto, in misura eccezionale, Nabawiyah Musa.

Sempre nel 1925 accadde un evento, inerente il campo dell’istruzione, fondamentale per la storia egiziana: la conversione di un’università egiziana privata, creata durante l’occupazione coloniale, in un’istituzione statale ribattezzata Università Fu’ad I, intitolata al primo sovrano dell’Egitto indipendente. Lo statuto proclamò l’università aperta a tutti gli egiziani ma le porte furono chiuse alle donne. Tuttavia in quel 1925 il governo inviò un gruppo di donne in Inghilterra con delle borse di studio: Kawkab Hifni Nasif (sorella di Bahithat al-Badiyah), Hilanah Sidarus, Tawhidah ‘Abd al-Rahman, Anisah Naji, Habibah Iwis e Fathiyah Hamid entrarono nella facoltà di Medicina dell’Università di Londra. Le femministe spinsero per il diritto delle donne di entrare nell’Università egiziana e il rettore della stessa, ‘Ahmad Lutfi al-Sayyid e pochi altri dell’amministrazione, incluso il decano Taha Husayn, sostennero le loro richieste. Fu così che al-Sayyid permise a un piccolo gruppo di donne di immatricolarsi nel 1929. Quattro entrarono nella
facoltà di lettere: Suhayr al-Qalamawi nella Letteratura araba, Fatma Salim nei Classici, Zahirah ‘Abd al-’Aziz e Fatma Fahmi in Filosofia, Na’imah al-Ayyubi in Giurisprudenza. Al-Qalamawi avrebbe voluto studiare scienze, ma il decano britannico della facoltà di Scienze non acconsentì, ciò nonostante nel 1930 altre donne poterono accedere a questa facoltà298. L’Unione Femminista Egiziana, attraverso la propria politica e i propri canali di informazione, faceva una grande pubblicità a queste studentesse, sostenendo con vigore la battaglia per l’eguaglianza rispetto agli studenti maschi.

Le donne egiziane e il lavoro
Negli anni Trenta del secolo scorso la questione del lavoro retribuito assunse un ruolo centrale nella campagna femminista. Le donne egiziane della classe media, anche grazie all’opera dell’Ufe, avevano iniziato a diplomarsi presso le scuole secondarie statali e a laurearsi ed erano pronte a trasferirsi in nuovi posti di lavoro. Le donne della classe media rappresentavano una sfida assai minacciosa alla cultura patriarcale. Attraverso l’occupazione retribuita le donne potevano emanciparsi dal ruolo di semplici custodi del focolare domestico.

Come abbiamo accennato, negli anni Venti del secolo scorso, il Ministero dell’Istruzione nominò Nabawiyah Musa come ispettrice delle scuole femminili, ma ella interpretò quest’atto come una tattica per rimuoverla dalla posizione maggiormente indipendente di preside di una scuola, piuttosto che come una iniziativa che portasse le donne ad incarichi di alto prestigio; tuttavia, per Badran costituisce un importante precedente. Negli anni Venti del secolo scorso il Dipartimento della Salute Pubblica, che divenne un Ministero nel 1936, coinvolse anche le donne come ispettrici, specialmente nei servizi di assistenza materna e infantile.

Nel 1933 Hoda Sharawi chiese che le donne laureate fossero assunte dal governo, specialmente nei Ministeri dell’Istruzione e della Sanità Pubblica e raccomandava anche ai comuni di assumere delle donne. Dopo l’introduzione di alcune leggi sul lavoro per le donne nel 1933, l’Ufficio del Lavoro del Ministero degli Interni, sotto pressioni femministe, creò il nuovo ruolo di ispettrice delle lavoratrici nelle fabbriche e negli stabilimenti commerciali ingaggiando Na’imah al-Ayyubi per questa responsabilità. A metà degli anni Trenta, con la crescita dell’industria cinematografica egiziana e l’aumento delle importazioni di pellicole straniere, il Ministero degli Interni creò il ruolo di censore e assunse Zaynab Kamil, una donna, per occuparne il posto.

La nomina di una donna a censore del cinema sollevò obiezioni in Parlamento: il deputato ‘Abd al-Wahhab Muhammad Salim protestò affermando che le donne erano troppo emotive per questo incarico. Badran sottolinea come un censore donna potesse pronunciarsi su questioni di moralità pubblicale: nella cultura patriarcale erano gli uomini a decidere in materia.
[…]

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Hoda Sharawi e il movimento internazionale delle donne (1919-1947)

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Informazioni tesi

  Autore: Lorenzo Proia
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Storia e Società
  Relatore: Daniela Rossini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 284

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