Skip to content

Amore e morte nella novella di Lisabetta da Messina di Giovanni Boccaccio

La Novella di Lisabetta da Messina

Oltre ad analizzare la novella di Lisabetta tout court la tradizione critica si è chiesta se alcuni aspetti di IV,5, letti in contrapposizione o comunque in relazione a IV,1 (anche alla luce del sistema dei personaggi piuttosto che a suggestioni tematiche) fossero portatori di un ulteriore messaggio ideologico da parte dell'autore.

Sulla scorta di tali investigazioni (portate già a suo tempo avanti da alcuni studiosi illustri come Momigliano, Segre o Baratto), seguiremo anche noi tale convincente chiave di lettura ricercando nel testo boccacciano immediati riscontri. Innanzitutto, il personaggio di Lisabetta non viene introdotto in prima battuta, ma appare sulla scena della narrazione solo dopo quello dei fratelli; già questo fatto è indice di quali personaggi siano responsabili dell'esito tragico della vicenda; infatti «Erano adunque in Messina tre giovani fratelli e mercatanti, e assai ricchi uomini rimasi dopo la morte del padre loro [...] ; e avevano una loro sorella chiamata Elisabetta, giovane assai bella e costumata, la quale, che che se ne fosse cagione, ancora maritata non aveano».

In prima istanza, si noti dunque la sequenza temporale con la quale i vari attanti appaiono in scena, prima i fratelli e poi Elisabetta, l'uso del verbo «avere» riferito prima a Lisabetta, poi al fondaco ed infine a Lorenzo «e avevano oltre a ciò questi tre fratelli in un lor fondaco un giovinetto pisano chiamato Lorenzo»); si noti inoltre il fatto che i fratelli e Lisabetta siano orfani di padre (e che della madre non si faccia menzione).

Tale "possesso" da parte dei fratelli esercitato sulla messinese sarà causa dell'esito tragico della novella: dopo la scoperta della tresca con il garzone, i fratelli temono che possa essere risaputa, compromettendo di fatto la reputazione della famiglia e un eventuale futuro matrimonio vantaggioso per la sorella; infatti «Noi sappiamo che nel ceto di cui si parla il matrimonio delle donne era concepito dal padre (e qui dai fratelli che lo sostituiscono) come un affare, un mezzo per assicurare alla famiglia-azienda utili legami e protezioni, per ampliare risorse e prestigio, senza alcun riguardo, ovviamente, per la vita affettiva, o più semplicemente per l'autonomia, della donna, di fatto considerata come una merce».

Del resto in cui vengono presentati i personaggi, o meglio la successione temporale e il lessico utilizzato, a nostro parere, avvicina la novella IV,5 alla IV,I, infatti anche in tale luogo il Boccaccio introduce i personaggi secondo un ordine preciso, prima il padre e poi Ghismonda: «Tancredi, prencipe di Salerno, [...] non ebbe che una figliuola» anche in tale circostanza l'uso del verbo avere è riferito alla figlia.

Solo dopo aver presentato il padre, l'autore introduce e oggettivizza il personaggio di Ghismonda. Il padre quindi ha la figlia, così come i fratelli hanno Lisabetta: tra queste due modalità di possesso vi è però una sostanziale differenza: mentre Ghismonda era «tanto teneramente amata» dal padre «quanto alcuna altra figliola dal padre fosse giammai», i fratelli non amano Lisabetta (o meglio il testo non evidenzia alcun aspetto affettivo): le loro scelte sono frutto di un calcolo meramente economico.

Si noti, tra l'altro come proprio quel «tanto teneramente amata quanto alcuna altra figliola da padre fosse giammai» possa chiarire maggiormente la natura del sentimento di possesso provato dal padre nei confronti di Ghismonda. Tale sentimento è di natura totalmente differente rispetto a quello dei fratelli per la sorella, mentre nel caso di IV,5 non è amore a muovere i loro passi, ma calcolo e ragionamento mercantile (seppur distorto e portato a conseguenze estreme), in IV,1 il padre agisce per amore verso la figlia, un sentimento di sicuro morboso ed espresso dall'autore con modalità che portano il lettore ad ipotizzare un rapporto vagamente, sotterraneamente, incestuoso.
[...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Amore e morte nella novella di Lisabetta da Messina di Giovanni Boccaccio

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Rosario Giorgio Maria Becchina
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Lettere
  Corso: Lettere
  Relatore: Maria Di Giovanna
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 26

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

boccaccio
decameron
lisabetta da messina
giornata quarta
giornata quarta decameron

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi