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Il ruolo del Ce.Di. in una Supply Chain: analisi dei principali aspetti gestionali e organizzativi che influenzano l'efficienza e la competitività di una azienda

I nove paradigmi di una Supply Chain

Una catena funziona finché tutti i suoi anelli tengono saldamente e rimangono interconnessi fra loro. Ogni piccolo cedimento è un grosso rischio. Così i vari attori delle Supply Chain devono rimanere strettamente integrati nelle loro strategie, nelle loro scelte e nelle loro attività.

E come il fine ultimo di una catena è quello di reggere o mantenere al sicuro qualcosa, così il fine ultimo di ogni processo produttivo è il soddisfacimento di un bisogno dell'uomo inteso come cliente.

Per avere una Supply Chain efficiente, ci sono delle caratteristiche che non devono mai essere sottovalutate; di seguito vengono riportati gli aspetti principali di cui un Supply Chain Manager deve tenere conto:

1. Deve essere garantita un' organizzazione flessibile. La sua importanza risiede nel fatto che essa può garantire la prontezza di risposta alle esigenze del cliente. Un'organizzazione così concepita aumenta il livello di servizio in termini di consegne frequenti, puntualità e, soprattutto, affidabilità.

2. Non bisogna sottovalutare i rapporti di collaborazione. Per assicurare il successo della Supply Chain, si deve dare importanza alle alleanze strategiche. Le aziende devono concentrare la loro attenzione sull'intera catena e ridurre, laddove possibile, il numero dei fornitori con cui trattare. Una collaborazione vincente fra fornitore e cliente è rara, però può produrre dei risultati notevoli. Tali rapporti dovrebbero essere realizzati su una base di benefici condivisi e fiducia.

3. Capacità nella gestione della domanda. Un buon coordinamento all'interno della Supply Chain prevede la capacità di fare previsioni sulla domanda del mercato. Per ottenere il coordinamento totale della catena le aziende devono essere guidate dalla domanda, cioè devono operare in base alle necessità dei clienti. Queste necessità sono giustamente sostenute dalle aree marketing e commerciale dell'azienda. In passato le previsioni erano basate su dati storici di vendita, ma oggi si sono diffusi rapidamente tra le aziende leader i "big data", cioè l'insieme di tecnologie e metodologie per l'analisi di una enorme mole di dati non eterogenei, strutturati e non strutturati, allo scopo di scoprire i legami fra fenomeni diversi e prevedere quelli futuri. Oggi grazie ai suddetti "big data" possiamo avere una migliore previsione della domanda delle merci, e con l'affinamento delle previsioni ed il miglioramento del coordinamento fra la domanda e l'offerta, si può giungere all'aumento di redditività e alla diminuzione dei costi.

4. Potenziamento delle Comunicazioni. Una buona gestione delle informazioni permette di diminuire l'incertezza delle previsioni e del livello dei magazzini. Se il cliente ed il fornitore interagiscono fra loro scambiandosi informazioni sul prodotto, sui costi, sulla domanda e sui piani di consegna dei materiali per la produzione, allora si avrà il successo della catena. E' sicuramente di grande rilevanza che le informazioni fluiscano dai clienti ai produttori. Vi sono dei sistemi, information technology (IT), che aiutano a rendere migliore la comunicazione; grazie a questi strumenti, le informazioni sono condivise in tempo reale attraverso un database comune. Attualmente le imprese attraverso il web, con portali permanenti, possono comunicare aspetti importanti quali ordini di fornitura, tempificazioni dei processi e tutti i dati necessari al corretto svolgimento delle operazioni.

5. Possibilità di esternalizzare le attività. Esistono alcune operazioni in un'azienda che possono essere controllate dall'impresa stessa oppure possono essere affidate ad organizzazioni esterne in outsourcing. Avviene in questa maniera, una deverticalizzazione del processo produttivo. La decisione di mantenere o meno un processo all'interno dell'impresa dipende da molti fattori. In generale possiamo dire che la terziarizzazione dei processi dipende da: un interesse da parte dell'impresa di specializzarsi nei processi di produzione, necessità di limitare gli investimenti (magazzini, veicoli, personale, ecc.), abbattere i costi relativi alle attività logistiche.

6. Gestione efficiente dei magazzini. In passato, era consuetudine accumulare scorte per prepararsi all'evenienza di picchi di domanda non previsti. Oggi è risaputo tra le aziende che alti livelli di magazzino comportano costi eccessivi. Da qui nasce l'esigenza di spostare altrove lungo la Supply Chain queste giacenze. Sempre più imprese richiedono forniture frequenti ed in piccoli lotti. La conseguenza è quella del concentrarsi su logiche di tipo Just-In-Time e tempi di consegna brevi.

7. Avere un continuo controllo dei costi. In molte aziende c'è la tendenza a preferire i profitti di breve termine che sono, ovviamente, in contrapposizione agli investimenti di lungo termine, orientati a creare guadagni e crescita continui. Per un'azienda è, chiaramente, preferibile una previsione di mercato che sia affidabile ad una funzione commerciale che sia incline a proporre aumenti nelle scorte per difendersi da possibili stock-out. Queste richieste portano a creare un eccesso di magazzino e quindi un aumento dei costi di produzione, inoltre processi di tal fatta deviano l'attenzione dell'azienda dal realizzare un'efficiente condivisione delle informazioni tra le funzioni e la gestione della domanda.

8. Lunghezza della Supply Chain. La tendenza a trasferire singoli stadi di processi produttivi in luoghi in cui si hanno costi inferiori allunga la catena della fornitura. Infatti i trasferimenti di materie prime o dei semilavorati da un processo ad un altro, quando questi sono molto lontani tra di loro, aumentano la possibilità di creare inefficienze nel processo. E' necessario quindi tenere ben presente che, all'aumentare delle distanze, il rischio di inefficienza sale più che proporzionalmente.

9. Outsourcing logistico. In una azienda l'adeguata gestione della logistica influisce positivamente sull'organizzazione e su tutta la supply chain (il livello di servizio offerto al cliente può essere valutato in diversi termini, come per esempio il grado di personalizzazione del servizio offerto, la tempestività nelle consegne, i costi sotto controllo, la flessibilità, ecc.). Tuttavia, oltre a creare vantaggi, un'adeguata gestione della logistica assorbe una notevole quota delle risorse a disposizione delle aziende, sia in termini finanziari (gestire la logistica produce costi) sia in termini di tempo, di personale e di esperienza da dedicare a tale attività. Pertanto molte aziende, che riconoscono di non avere tutte le risorse e le competenze necessarie, si affidano, totalmente o parzialmente, all'outsourcing logistico, vale a dire all'esternalizzazione di tutte o di alcune attività connesse alla gestione della logistica aziendale. Tradizionalmente le principali attività che vengono delegate a dei fornitori di servizi logistici sono la gestione dei magazzini o la gestione dei trasporti. È necessario valutare l'esternalizzazione con attenzione. I fornitori vanno scelti in modo accurato per evitare possibili rischi come, per esempio, la perdita di controllo e la perdita di competenze sulle attività esternalizzate, oppure una eccessiva dipendenza dall'esterno, sia che si tratti di fornitori di servizi di trasporto o magazzinaggio, sia che si tratti di fornitori di servizi di consulenza nell'ambito logistico.

Attualmente un forte peso viene attribuito al servizio fornito, il quale ha assunto una importanza strategica determinante, al punto da diventare un elemento che contraddistingue il successo o meno di un'azienda.

L’attività logistica è principalmente legata alla gestione dei magazzini di materie prime, semilavorati, componenti, materiali di imballaggio e prodotti finiti. La gestione degli ordini supporta la produzione sia in relazione al collegamento con la programmazione della produzione (al fine di poter prevedere ed organizzare la movimentazione dei materiali per e dalla produzione), sia per ciò che concerne il coordinamento con i fornitori dei materiali in entrata e la gestione fisica degli ordini di spedizione verso i clienti.

Un supporto gestionale importante della logistica riguarda la gestione dei trasporti, siano essi per il rifornimento dei materiali dai fornitori, oppure trasporti interni per il rifornimento alla e dalla produzione, ma in particolare quelli dei prodotti finiti ai clienti: in questa fase si dimostra la capacità operativa specifica della logistica, capacità che diventa anche immagine dell'azienda verso l'esterno.
La gestione delle informazioni e dei costi logistici deve invece supportare la produttività, il livello di servizio ed i costi logistici, sia interni che di distribuzione.

I supporti gestionali devono in definitiva concretizzare l'applicazione della filosofia della logistica: gestire il prodotto giusto richiesto, nella giusta quantità, al momento giusto, con il livello di servizio proporzionato al costo gestionale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

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Informazioni tesi

  Autore: Francesca Ghisu
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Cagliari
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria Civile
  Relatore: Gianfranco Fancello
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 85

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