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La questione linguistica in Ucraina

Le caratteristiche del bilinguismo in Ucraina

Come già accennato, in Ucraina non esiste un vero e proprio problema di comunicazione. Nonostante sul territorio ucraino coesistano almeno 22 lingue, la condizione più diffusa e che continua ad occupare più spazio nel discorso pubblico rimane quella del bilinguismo russo-ucraino. Come scrive un autore di Odessa, “L’Ucraina ha ricevuto un regalo raro da Dio – qui tutti capiscono tutti. Dite qualcosa in russo e vi capiranno. Risponderanno nella lingua che preferiscono e voi li capirete. E anche se non capite, lo ripeteranno in una lingua che potete capire.”

Il bilinguismo rappresenta la condizione più diffusa, e come nel caso della divisione tra tempo formale e informale nelle scuole, i rapporti tra le due lingue vengono rinegoziati più volte nella vita di tutti i giorni.

Le ragioni che hanno portato a questa condizione di bilinguismo sono da ritrovare principalmente nella storia del territorio ucraino e nel diverso peso che la russificazione ha avuto sulle regioni della nazione Ucraina contemporanea.

La parte orientale del paese, insieme alla penisola di Crimea, ha risentito in misura maggiore della vicinanza con l’impero russo prima e con l’Unione Sovietica in seguito. La parte occidentale del paese, contesa tra il regno degli Asburgo e la Polonia e annessa all’URSS solo dopo il 1939, ha avuto un margine più ampio per lo sviluppo e la promozione del nazionalismo e della lingua ucraina. Accanto alle motivazioni storiche, sociali e politiche che hanno influenzato lo sviluppo della lingua e dell’identità nazionale (o, al contrario, hanno favorito l’assimilazione tra le culture russa e ucraina), occorre considerare anche i fattori demografici e linguistici che hanno contribuito a plasmare l’attuale scenario ucraino.

Pavlenko individua quattro fattori che hanno favorito lo sviluppo del bilinguismo in Ucraina, piuttosto che l’assimilazione dell’una o dell’altra lingua. Il primo riguarda la proporzione tra cittadini di nazionalità russa e cittadini di altre nazionalità: come già visto, nel 2001 i russi etnici rappresentavano il 17% della popolazione, attestandosi quindi come il gruppo minoritario più ampio. Il secondo fattore riguarda la diffusione del russo come lingua madre o seconda lingua di una larga maggioranza della popolazione, indipendentemente dalle differenze etniche. Per Pavlenko, la composizione etnica e linguistica e il peso della lingua russa hanno compensato gli effetti delle politiche di ucrainizzazione portate avanti dopo il 1991, contribuendo a rafforzare la preesistente condizione di bilinguismo piuttosto che portare all’assimilazione della lingua russa da parte di quella ucraina.

La diffusione e lo sviluppo del russo accanto all’ucraino sono stati inoltre favoriti dalla mutua intellegibilità tra le due lingue, e dell’ideologia linguistica che per secoli ha posizionato il russo come lingua del progresso, della cultura, della scienza, della tecnologia e della comunicazione interculturale. Secondo i dati riportati da Shevchenko, il russo e l’ucraino condividono il 70.5% del lessico. Per citare un paragone, il francese e lo spagnolo hanno il 75% del lessico in comune, mentre il francese e l’italiano condividono l’89% del lessico. Pavlenko argomenta come la mutua intellegibilità del russo e dell’ucraino abbia favorito l’alternanza tra i due sistemi linguistici (code-switching) e la formazione di varietà di contatto come il surzik (code-mixing). Nel secondo caso, il diverso peso sociale attribuito alle due lingue ha contribuito alla diffusione della lingua russa durante il novecento, e al suo mantenimento anche dopo il crollo dell’URSS.

Nonostante le politiche di ucrainizzazione portate avanti dall’Ucraina a partire dal 1991 (la rimozione della lingua russa dai contesti ufficiali, la promozione della lingua ucraina nell’istruzione e nei media), il ruolo della lingua russa rimane preponderante nella sfera pubblica e privata.

A causa della diversa esposizione alle due lingue (attraverso la scuola, la propria famiglia o per mezzo dei mass media), il bilinguismo della popolazione ucraina può assumere caratteristiche molto diverse a seconda delle regioni di riferimento. I risultati dei sondaggi del 1989 e del 2001 avevano già evidenziato delle differenze territoriali nella composizione etnica del paese, nella diffusione del russo e dell’ucraino e nel linguaggio dell’istruzione. Come argomenta Verschik, la situazione di bilinguismo in Ucraina è tutto meno che stabile. I cittadini di nazionalità e madrelingua ucraina presentano generalmente le caratteristiche di un bilinguismo attivo nella lingua russa, mentre i cittadini di nazionalità e madrelingua russa presentano le caratteristiche di un bilinguismo passivo nella lingua ucraina.

Lachtikova argomenta come la scarsa considerazione riservata al bilinguismo passivo dei cittadini ucraini russofoni sia tra le ragioni per cui una porzione significativa della popolazione ucraina, quella prevalentemente originaria delle regioni orientali del paese, continua a non riconoscersi come tale e a rimanere ancorata alla definizione di sé come, essenzialmente, russa.

Per Lachtikova, riconoscere i preconcetti e i condizionamenti nei confronti del bilinguismo in Ucraina, soprattutto quello dei cittadini russofoni, sarebbe dunque indispensabile per superare l’ambiguità dell’attuale situazione linguistica e procedere all’integrazione di un settore della popolazione finora alienato a causa di questioni etniche, politiche e ideologiche. Il riconoscimento delle proprie abilità linguistiche da parte di cittadini che a tutti gli effetti possiedono una competenza passiva nella lingua di Stato andrebbe a rappresentare un legame indispensabile per rafforzare il “patriottismo civico” dei cittadini ucraini di etnia russa. [...]

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La questione linguistica in Ucraina

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Informazioni tesi

  Autore: Ludovica Grossi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Urbino
  Facoltà: Lingue e culture straniere
  Corso: Lingue e culture moderne
  Relatore: Giuseppe Ghini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 54

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