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La personalità psicopatica: caratteristiche cliniche, diagnosi, modelli esplicativi e trattamento

L'assessment: Psychopathy Checklist-Revised (PCL-R)

La Psychopathy Checklist-Revised (Hare, 1991), revisione della Psychopathy Checklist (Hare, 1980), è una scala di valutazione clinica progettata da Robert Hare per misurare i comportamenti e tratti di personalità caratterizzanti la psicopatia negli adulti, a partire dalle caratteristiche cliniche descritte da Cleckley (1976).
Tale strumento, di cui è disponibile un adattamento italiano (Caretti, Manzi, Schimmenti, Seragusa, Rossi, Ciulla, Craparo, 2011), è spesso riconosciuto come il più affidabile per misurare la psicopatia ed è utilizzato nella ricerca, nella clinica e soprattutto nel contesto forense (Patrick, 2005).

La PCL-R consente di identificare gli psicopatici senza confonderli con la criminalità ordinaria e con il disturbo antisociale di personalità, condizioni che condividono con la psicopatia alcune caratteristiche: per porre diagnosi di psicopatia è necessario che il soggetto presenti gran parte dei sintomi considerati nella scala (Ciulla, Caretti, Schimmenti, 2012; Hare, 1993).
Essa, inoltre, è particolarmente utile nella valutazione del rischio di recidiva in criminali psicopatici (Blair, Mitchell, Blair, 2005).

Data la tendenza del soggetto psicopatico a mentire e falsificare le informazioni che lo riguardano, la PCL-R consente di fare una valutazione utilizzando più fonti in modo congiunto: intervista, storia del caso, dati di archivio (Ciulla, Caretti, Schimmenti, 2012).
È costituita da un'intervista semistrutturata che comprende 20 item concernenti diverse aree della vita: adattamento scolastico, lavoro, situazione finanziaria, salute, uso di droghe, vita familiare, comportamenti sessuali, comportamenti antisociali nel corso dello sviluppo e nell'età adulta. In particolare, 18 item esplorano i due fattori della scala, il fattore Interpersonale/Affettivo e il fattore Devianza sociale, mentre i restanti due non rientrano nei fattori ma contribuiscono al punteggio totale e riguardano la promiscuità sessuale e le relazioni a breve termine (Hare, Newmann, 2008).

Il fattore 1 o interpersonale/affettivo riflette una serie di caratteristiche emotive e interpersonali considerate fondamentali nella psicopatia e si articola nelle componenti Interpersonale e Affettiva, mentre il fattore 2 o devianza sociale tiene conto di tali aspetti della psicopatia correlati a uno stile di vita impulsivo, antisociale e instabile e si articola nelle componenti Stile di vita e Antisociale (Hare, Hart, Harpur, 1991; Ciulla, Caretti, Schimmenti, 2012).

Fattore 1
Il fattore Interpersonale/affettivo comprende i seguenti tratti: loquacità e superficialità, egocentrismo e grandiosità, assenza di rimorso o senso di colpa, mancanza di empatia, falsità e manipolazione, affettività superficiale.

* Loquacità e superficialità
Gli psicopatici spesso si presentano bene, appaiono attraenti e affascinanti. Possono parlare in continuazione e raccontare storie inverosimili, riferire di avere delle nozioni e qualifiche che in realtà non hanno. Alcuni osservatori hanno l'impressione che tali soggetti stiano recitando, in quanto traspare la loro non autenticità e superficialità (Hare, 1993).

* Egocentrismo e grandiosità
Un intenso egocentrismo e un forte senso di superiorità consentono agli psicopatici di elevarsi al di sopra della legge. Queste persone non si preoccupano di seguire le regole della comunità e le leggi, sono interessate solo a non infrangere le proprie personali linee di condotta, di conseguenza, anche i più efferati criminali hanno una valutazione estremamente positiva di sé (Hare, 1993).

* Assenza di rimorso o senso di colpa
Gli psicopatici non mostrano rimorso quando le loro azioni provocano danni o dolore in altre persone. Solitamente dichiarano di non provare alcun senso di colpa e nelle occasioni in cui, invece, verbalizzano un pentimento, si contraddicono con le parole o con le azioni.
Questi soggetti hanno una grande capacità di razionalizzare il proprio comportamento, di minimizzare le responsabilità personali per ciò che fanno, giungendo, a volte, a negare persino le conseguenze negative che hanno subìto gli altri. Inoltre, spesso, paradossalmente, si considerano le vere vittime (Hare, 1993).

* Mancanza di empatia
La capacità di immedesimarsi nell'altro e di percepirne i pensieri e gli stati d'animo è assente negli psicopatici. Possono riuscire a mettersi nei panni degli altri solo in un senso puramente intellettuale, i sentimenti altrui non suscitano alcun interesse e le persone sono considerate poco più che oggetti da utilizzare per la propria gratificazione.
Si tratta di una mancanza di empatia generalizzata che si manifesta restando indifferenti alle sofferenze di estranei e familiari, e che facilita comportamenti che per le altre persone sono orribili e sconvolgenti (Hare, 1993).

* Falsità e manipolazione
Gli psicopatici sono abili a mentire, manipolare e ingannare gli altri per raggiungere i propri scopi o per semplice “piacere di ingannare” (Ekman, 1992) e ne sono orgogliosi.
Non si preoccupano di poter essere smascherati e quando vengono scoperti mostrano indifferenza, si limitano a cambiare versione o a fare affermazioni contraddittorie, confondendo l'ascoltatore.
La grande acutezza di cui dispongono nel capire le debolezze degli altri, gli consente di sfruttarle a proprio vantaggio con piani ben elaborati o anche molto semplici, come convincere gli amici che il denaro preso in prestito sarà utilizzato per pagare i debiti. L'esecuzione di questi piani è sempre distaccata, fredda e sicura (Hare, 1993).

* Affettività superficiale
Gli psicopatici hanno un'affettività povera e labile. I loro sentimenti sono poco profondi e in alcune circostanze sembrano privi di emozioni e freddi, altre volte invece mostrano la loro affettività in modo teatrale e superficiale.
Normalmente, la paura è un'emozione spiacevole causata da minacce di dolore o punizione, che stimola un comportamento che possa ridurre tali minacce. Negli psicopatici, la paura e la consapevolezza delle conseguenze negative non influenza il comportamento. Inoltre, in essi, la paura non è accompagnata dalle consuete risposte fisiologiche (Hare, 1993). [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

La personalità psicopatica: caratteristiche cliniche, diagnosi, modelli esplicativi e trattamento

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Informazioni tesi

  Autore: Nadia Piras
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2012-13
  Università: Università degli Studi di Palermo
  Facoltà: Psicologia
  Corso: Psicologia clinica dell'arco di vita
  Relatore: Daniele La Barbera
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 106

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Parole chiave

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