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L'effetto della riforma Pac 2014-2020 sulle superfici agrarie in Italia

Gli effetti del greening

Fin dalle origini della Riforma PAC 2014-2020, il pagamento verde è stato fortemente criticato per le possibili conseguenze negative che avrebbe potuto portare sulla produttività delle aziende. In Italia, ad esempio, le critiche erano molto dure perché la maggior parte delle aziende sono di piccole dimensioni e perciò fortemente dipendenti dalla capacità produttiva delle superfici disponibili.

Al fine di valutare l’impatto del greening sull’agricoltura europea, la Corte dei Conti ha pubblicato, nel dicembre del 2017, una relazione (Corte dei conti europea, 2017). In questa viene principalmente messa in discussione la capacità dell’inverdimento di apportare benefici ambientali e climatici.

Nelle analisi vengono esaminati la logica d’intervento, gli effettivi benefici ambientali prodotti e la complessità che il greening aggiunge alla PAC.

È emerso che, nell’elaborazione della normativa, non è stata sviluppata una logica di intervento completa e non sono stati stabiliti obiettivi ambientali chiari ed ambiziosi. Inoltre, la dotazione finanziaria dell’inverdimento non è collegata al conseguimento degli obiettivi di base di tale politica. Essa sostiene dunque il reddito degli agricoltori, ma non l’ambiente.

La Corte è così giunta alla conclusione che il greening, applicato nella maniera attuale, non può apportare significativi benefici al clima e all’ambiente.

È stato rilevato dalla Commissione che, nel 2015, il 24% delle aziende agricole europee era soggetto ad almeno un obbligo del greening. Queste aziende rappresentavano tuttavia il 73% della superficie agricola.

Nel 2016 la superficie interessata è aumentata al 77%. Ciò significa che gli obblighi dell’inverdimento si applicano ad una minoranza di aziende agricole dell’Unione, le quali ne interessano però la maggior parte della superficie. Nonostante questi dati positivi, è importante notare che in essi sono state misurate tutte le superfici appartenenti alle aziende agricole, anche se l’obbligo di inverdimento è stato applicato solo su una piccola parte di esse.

La Corte ha poi stimato che la percentuale di seminativo in cui il greening ha portato un cambiamento positivo nelle pratiche agricole è del 15% per la diversificazione colturale e del 4% per le aree a interesse ecologico. Da ciò si è potuto dedurre che per l’1% dei terreni agricoli è stato necessario aumentare la diversificazione delle colture e, sempre per l’1% circa, designare nuove EFA.

In totale, la quota delle superfici agricole europee interessate dal cambiamento delle pratiche agricole del greening è solamente del 5%.

Si ritiene, dunque, che l’inverdimento abbia portato a cambiamenti di scarsa rilevanza nelle pratiche agricole principalmente a causa dell’effetto inerziale, ovvero che gli agricoltori sovvenzionati avrebbero adottato gli stessi comportamenti anche senza l’aiuto pubblico. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'effetto della riforma Pac 2014-2020 sulle superfici agrarie in Italia

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandro Vanzaghi
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Milano
  Corso: Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali
  Relatore: Roberto Pretolani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 47

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