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La comunicazione politica nell'era del web 2.0

Grammatica e sintassi di Twitter

La nascita di Twitter è avvenuta il 21 marzo 2006, quando Jack Dorsey – fondatore della piattaforma – pubblicò il primo tweet che recitava “Sto sistemando il mio twttr”. Caratteristiche fondamentali di tale piattaforma sono semplicità, brevità e velocità. Twitter è nato per rispondere alla domanda “che stai facendo”? alla quale si poteva fornire una risposta identificabile secondo Bentivegna come “una chiacchera priva di importanza” poco impegnativa per i partecipanti. Da allora tale tipo di comunicazione si è identificata con un uccellino blu – simbolo della piattaforma – impegnato in continui cinguettii.

Dal punto di vista strutturale, Twitter si configura come una l’unione tra un blog e un social network: da un lato è consentita la pubblicazione di messaggi (come in un blog) e dall’altro è possibile la gestione di relazioni interpersonali (come nei social network). In particolare permette la formulazione di messaggi fino a 140 caratteri, il che rende Twitter una piattaforma di microblogging, molto simile agli sms telefonici. I messaggi visibili sulla timeline vengono chiamati tweet e possono contenere al loro interno link o immagini a patto che venga rispettato il limite dei 140 caratteri.

Per ciò che concerne invece la gestione delle relazioni tra individui Twitter si differenzia da quella che potrebbe essere la classica definizione di social network in quanto le relazioni che si creano tra soggetti sono asimmetriche e di due tipologie: si parla di follower quando un utente segue l’account di un altro individuo o organizzazione senza che vi sia reciprocità; ci si riferisce al following quando un utente è seguito da altri. Pertanto, su Twitter vi possono essere casi di utenti che seguono migliaia di account senza che nessuno li segua oppure l’esatto opposto.

Proseguendo nella disamina degli elementi grammaticali di Twitter, vi sono diversi elementi che caratterizzano tale piattaforma:
Molto comune è la pratica del Retweet, ovvero la riproposizione di un tweet pubblicato da un altro utente, dal contenuto giudicato interessante per il proprio network. Al riguardo, si può segnalare il tweet di natura politica che ha ricevuto il più alto numero di retweet (circa 780mila), ovvero quello che conteneva la foto dell’abbraccio tra Barack Obama e la moglie Michelle corredato con il testo Four More Years pubblicato per commentare la vittoria alle presidenziali statunitensi del 2012.

Vi è anche la cosiddetta @reply, vale a dire la risposta fornita ad un tweet di un altro utente. È attraverso questo mezzo grammaticale che si attiva l’interazione tra diversi utenti, determinando, così, un modello comunicativo di natura dialogica.
Si parla di @mention quando si fa riferimento alla semplice menzione all’interno del testo di un tweet, che viene notificata al soggetto citato.
Elemento fondamentale nella grammatica di Twitter è sicuramente il cosiddetto hashtag. Introdotto nel 2007 su suggerimento di Chris Messina si tratta di una stringa di testo preceduta dal simbolo #.

Viene utilizzato per segnalare o rintracciare tweet che convergono su uno specifico tema o argomento. In ambito politico, ebbe un ruolo di primo piano in occasione delle elezioni presidenziali iraniane del 2009. Quelle elezioni non solo decretarono la centralità dell’hashtag nei flussi comunicativi su Twitter ma segnò l’ingresso della piattaforma nel contesto politico. Pertanto l’hashtag assume un’importanza fondamentale all’interno nella sintassi della piattaforma tanto da assolvere due funzioni ben precise: una manifesta ed una latente. La funzione manifesta ha la capacità di rendere identificabili i tweet relativi ad un certo argomento. Pertanto tale funzione permette di individuare tweet pubblicati dall’insieme degli utenti e di collocarli in un flusso comunicativo più ampio. Nel caso di eventi particolari – proteste, catastrofi naturali, mobilitazioni politiche, ecc. – il monitoraggio di un hashtag permette di avere informazioni aggiornate e di partecipare a discussioni sugli stessi eventi.

La funzione latente dell’hashtag riguarda la sua capacità di rendere visibile una comunità di utenti, la creazione di un pubblico ad hoc, ovvero un pubblico che condivide un’idea che può essere oppositiva rispetto ad altre. Per concludere, l’hashtag si configura come un segnale di appartenenza ad una comunità. Ultimo elemento della sintassi di Twitter riguarda i cosiddetti trending topic, ossia quei temi attorno ai quali si stanno sviluppando le conversazioni più partecipate. L’utente, grazie ai trending topic può individuare gli argomenti più discussi, nonché decidere di inserirsi o meno all’interno del flusso comunicativo.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La comunicazione politica nell'era del web 2.0

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Informazioni tesi

  Autore: Umberto Cardona
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo
  Facoltà: Mediazione Linguistica e Culturale
  Corso: Mediazione Linguistica e Culturale
  Relatore: Guido  Ghirelli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 67

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