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Lo specchio: ausilio od ostacolo nell'insegnamento della danza? Processi cognitivi e metodologia di insegnamento

L'influenza dello specchio sull'immagine corporea e il Locus of Control

Quando si parla di apprendimento, sappiamo bene che ci sono tantissimi fattori psicologici che entrano in gioco, soprattutto legati alla sfera emotiva, i quali possono influire sul processo di apprendimento.

Per immagine corporea si intende quella immagine del proprio corpo che si forma nella nostra mente e corrisponde a come percepiamo noi stessi in termini di forma, aspetto fisico ed esperienza corporea, oltre ai sentimenti che proviamo verso quelle caratteristiche. Dasch nel 1978 rilevò che danzatori con alto livello tecnico presentavano un'immagine di sé positiva, associata a un positivo investimento di energia libidinosa nel proprio corpo, e un Locus of Control interno.

Quando però Puretz nello stesso anno cercò di studiare se la pratica della danza potesse riflettere dei miglioramenti da un punto di vista dell'immagine corporea, non trovò miglioramenti significativi, così come altri autori. Gli studi allora non si sono più focalizzati sullo studio della danza in sé, ma su come lo specchio potesse influenzare negativamente tali fattori.

L'aspetto dell'immagine corporea nella danza non riguarda semplicemente il peso, ma veri e propri difetti fisici, che allontanano il ballerino da quella perfezione tanto desiderata, e dipende da vari fattori, come il livello tecnico, la possibilità di confrontarsi con gli altri e la difficoltà del materiale insegnato.

Nell'esperimento di Randell e coll.(2011) emerse come i ballerini avanzati nella condizione non-mirror incrementarono significativamente la propria soddisfazione corporea, al contrario della situazione mirror, dove se ne evidenziò una leggera riduzione. Gli autori interpretarono i risultati con il fatto che danzare senza specchio possa diminuire il senso di auto-critica, aumentando la soddisfazione corporea.

I risultati furono ottenuti grazie a un questionario sull'immagine corporea (MBSRQ), da cui emerse che gli studenti della situazione non-mirror, che avevano già avuto esperienza dell'uso dello specchio in passato, trovarono distraente l'utilizzo degli specchi, e un'inferiore presenza di stress e auto-critica nella situazione senza specchio. Nei ballerini invece con basso livello tecnico, i risultati furono opposti: nella situazione mirror si rilevò un miglioramento della soddisfazione corporea.

L'interpretazione degli autori fu che, i ballerini meno esperti, avendo meno capacità di giudizio a livello tecnico, fossero meno auto-critici proprio per mancanza di un occhio critico in grado di rilevare gli aspetti negativi del proprio corpo e gli errori tecnici, e che al contrario, la presenza dello specchio, rinforzasse la loro illusione di una lezione di danza classica ideale.

L'assenza dello specchio in questo caso, induceva una sensazione di esperienza di balletto incompleta, riflettendosi in un'immagine corporea negativa. Al contrario, i ballerini più avanzati, sono più abili nel rilevare gli errori tecnici, per cui lo specchio avrebbe un'influenza psicologica negativa e può potenzialmente distrarre dal fidarsi completamente del proprio feedback cinestetico, essenziale per un ballerino di alto livello.

Prima ancora, Randell, Adame e P.Cole (2002) eseguirono un esperimento su 21 donne suddivise nelle due condizioni: 8 donne nella situazione mirror e 13 donne nella situazione non-mirror. Un questionario sulla relazione corporea e uno sul Locus of Control furono somministrate durante la prima settimana e dopo 14 settimane di lezioni nelle due condizioni, esattamente come nell'esperimento descritto prima.

Il Locus of control sappiamo essere la modalità col quale l'individuo ritiene che gli eventi della sua vita siano prodotti dei propri comportamenti (Locus of Control interno), oppure da cause esterne, indipendenti dalla propria volontà (Locus of Control esterno).

Idealmente, una persona dovrebbe avere un locus of control bilanciato, che sia flessibile e che si adatti alle situazioni di vita, in modo da fungere da difesa verso le situazioni stressanti o catastrofiche che possono capitare durante la propria vita. Nella realtà ognuno di noi tende ad avere un locus of control più centrato verso l'esterno o verso l'interno. Quest'ultimo parrebbe essere il più adattivo, in quanto sarebbe correlato alla responsabilità e alla probabilità di successo.

Questo però può farvi riflettere sul fatto che un Locus of Control troppo spostato verso l'interno possa suscitare anche un atteggiamento di estrema auto-critica nei propri confronti, portando la persona a voler dare sempre il massimo, finendo per essere anche deleterio per quest'ultimo. Insomma, Il giusto starebbe nel mezzo. In questo studio si verificò che, rispetto al pre-test, il punteggio di soddisfazione corporea, diminuì in modo significativo per il 75% delle studentesse nella situazione mirror, rispetto a solo il 23% per le studentesse dell'altro gruppo. Inoltre, nel gruppo non-mirror vi fu un rilevante spostamento del Locus of Control verso l'esterno.

Già nel 1991 Adame, Randell e P.Cole confrontarono ballerini e non ballerini, osservando che i primi presentano un Locus of control più orientato verso l'interno, evidenziando come lo specchio aumenti l'attenzione su se stessi, rendendo consapevoli di essere notati dagli altri e dal pubblico, aumentando lo stress e la capacità di auto-critica nei confronti del proprio corpo. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

Lo specchio: ausilio od ostacolo nell'insegnamento della danza? Processi cognitivi e metodologia di insegnamento

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Informazioni tesi

  Autore: Elisa Leveraro
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2016-17
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze e tecniche psicologiche
  Relatore: Alberto Greco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 91

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Parole chiave

psicologia
psicologia cognitiva
danza
processi cognitivi
metodologia didattica
specchio nella danza
insegnamento della danza

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