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“Il testimone mai sentito”: La storia di Benjamin Murmelstein

La sua difesa alle accuse di collaborazionismo: la storia del testimone mai sentito

Benjamin Murmelstein lavorò duramente nel corso degli anni per dimostrare la sua innocenza e per lasciare una testimonianza di ciò che accadde all'interno di Terezin.
Scrisse, così, il libro “Terezin, il ghetto modello di Eichmann” in cui traccia in modo oggettivo la sua storia dal suo rapporto con Eichmann agli avvenimenti di Theresienstadt dal momento della sua deportazione fino alla liberazione.

“Ho fatto seguire la storia del ghetto ti Terezin da questa breve rassegna senza alcuna tendenza polemica, e per quanto riguarda la mia persona, con la stessa indifferenza che ho mantenuto per quindici anni, assistendo impassibile a una ridda di voci e di dicerie. La meta che mi sono prefisso è arrivare, sgranando uno per uno i fatti e i documenti, alla dichiarazione con la quale il tribunale competente per i fatti di Terezin definisce attendibile la mia testimonianza, e attesta aver io messo la mia cognizione della materia al servizio della giustizia, per rendere un “contributo di prim'ordine” al chiarimento degli eventi.”

Quando Eichmann venne catturato si offrì come testimone, dal momento in cui fece la conoscenza dell'ex Obersturmbannführer, ancor prima che scoppiasse la guerra; nonostante ciò la richiesta non fu accettata, cosa che lo deluse tantissimo, soprattutto perché si arrivò a conclusione, nel processo, che non vi erano prove che Eichmann partecipò alla notte dei cristalli, quando invece Murmelstein proprio in quell'occasione vide l'Obersturmbannführer dare ordini ad un gruppo di militari che stava distruggendo ogni cosa.

L'ennesima delusione arrivò quando nel 1975 accettò un'intervista con Claude Lanzmann dove raccontava il suo punto di vista della vicenda sperando che il regista inserisse il loro incontro nel suo film capolavoro “Shoah”; purtroppo non fu così e per l'ennesima volta si sentì giudicato per crimini non commessi.

Solamente nel 2013 Claude Lanzmann pubblicherà l'intervista nel film “L'ultimo degli ingiusti” (“le dernier des injustes) dove, nella durata complessiva di tre ore e mezza, emerge l'immagine e la personalità di Benjamin Murmelstein che per tutta la durata dell'intervista non incarna mai la figura della vittima, ma, piuttosto, di una persona che ha accettato il passato e che vuole raccontare la sua storia per testimoniare.

Raccontare ciò che è stato per lui è fondamentale, Murmelstein, infatti, spiega che decise di non andarsene dopo la liberazione di Terezin, nonostante fosse in possesso di tutti i lascia passare per poterlo fare, ma decise di rimanere, anche se questo significa che parlerà da prigioniero, e per testimoniare perché è rimasto in vita per poter raccontare la storia di Terezin, di ciò che è accaduto all'interno di quelle mura e delle sue scelte e del perché del suo agire.

“Sono rimasto perché volevo parlare con lei, e ora parlo da prigioniero, è vero, ma si può dire che sono un prigioniero volontario, perché avrei potuto andarmene in ogni momento. Non me ne sono andato, così ora possiamo parlare, giusto?”

Murmelstein, inoltre, descrive il delicato ruolo da Decano degli Judenräte, senza mai generalizzare perché sa che per ogni circostanza e territorio lo Judenrat aveva obblighi e problemi diversi, ma vede il Decano di un consiglio ebraico come una persona che sta “tra l'incudine e il martello, fra gli ebrei e i tedeschi, e la persona in quella posizione può parare un bel po' di colpi, fare in modo che il colpo che arriva dall'alto non colpisca l'incudine, ma lui prende che tutti i colpi, non può evitarne nessuno.”

Grazie a questo film vediamo Claude Lanzmann che, dopo svariati anni, decide di prendere una posizione e di schierarsi dalla parte di Murmelstein, difendendo dalle accuse e mostrando al mondo la sua storia dando voce al “testimone mai sentito”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

“Il testimone mai sentito”: La storia di Benjamin Murmelstein

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Informazioni tesi

  Autore: Giulia Santoro
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Scienze Umanistiche
  Corso: Scienze storiche
  Relatore: Francesca Sofia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 39

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Parole chiave

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