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Gli studi sull’italiano parlato dell’ultimo quarto del Novecento: un quadro d’insieme

Le macro-strutture

L'esame delle macro-strutture si occupa di procedimenti di pianificazione del discorso a lungo termine: attraverso i blocchi informativi, ciascuno dei quali costituisce un micro-piano, ci occupiamo di "patterns" organizzativi (più globali di quelli che abbiamo trovato nei micro-piani) i quali determinano la coerenza semantica del testo (il significato).
Nel caso del corpus utilizzato da Sornicola (testo conversazionale) consideriamo una macro-struttura come la struttura globale di una porzione di testo determinata da uno sviluppo tematico. Abbiamo dunque più macro-strutture, nel corso delle quali un tema semantico può essere interrotto e poi ripreso.

I casi in cui si verifica lo "smembramento" di un tema semantico possono essere due: l'importanza del tema per il parlante oppure la difficoltà dello stesso ad organizzare una conversazione coerente.
Nel corpus, per esempio, si verifica nel caso della domanda-risposta in cui il parlante riprende nella risposta un tema precedentemente trattato oppure lo riprende senza l'intervento dell'interlocutore, passando da un tema A ad un tema B e poi tornando ad A.

All'interno del testo è possibile che il flusso di informazioni assuma orientamenti diversi fra cui narrativi e argomentativi.
Le strutture narrative presentano uno schema più semplice rispetto alle argomentative: lo sviluppo del tema procede per addizione di parti a parti e presenta una scomposizione del tema in parti linearmente ordinate.
Nel caso delle macro-strutture argomentative lo sviluppo del tema non è lineare, è tipicamente composto da una propositio (il fine da dimostrare), dalle rationes (prove) e talvolta dalla conclusio (ribadisce il fine della dimostrazione) la quale può comparire sotto forma di ripetizione della propositio o sotto una forma caratteristica del parlato (il quindi con intonazione ascendente).

Per quanto riguarda la conclusio come ripetizione della propositio, nel parlato è effetto della pregnanza per il parlante a proposito del tema semantico oppure di una strategia di rallentamento del discorso o di codice ristretto.
Bisogna poi associare a questa macro-struttura delle progressioni. Associata alla narrazione è la progressione enumerativa, con conformazioni più o meno semplici. Nella più semplice compare solo una relazione testuale elementare compiuta da connettivi come allora e poi. È interessante notare che questa si trova nelle fiabe e nei primi stadi di sviluppo di macro-strutture nel linguaggio infantile.
Per quanto riguarda gli sviluppi argomentativi, bisogna fare delle differenze in base al tipo di testo. Abbiamo schemi argomentativi con struttura propositio + rationes in cui lo sviluppo delle seconde è assai maggiore rispetto alle prime e si noti che le rationes hanno una struttura interna così composta: propositio poi ratio, poi ripresa della propositio, poi ratio ed infine esemplificazione con alterazione parafrastica della ratio (sviluppi esemplificativi: manifestazione di strategie di ragionamento orientate sul particolare e sul concreto. Si è soliti associare i tratti particolare e concreto al codice ristretto ed i tratti generale e astratto al codice elaborato).
Troviamo poi nel corpus casi in cui ci sono più propositiones senza alcuna ratio.

Per determinare un cambiamento di direzione del flusso informativo, un tipico effetto macro-strutturale di progettazione del discorso per catene, ci affidiamo agli excursus. Troveremo tipi a sequenza di tema ABA (ossia al mutamento di tema A e poi B al quale segue la ripresa del tema A, precedente a B) oppure la sequenza di tema ABC (in cui dopo B viene introdotto un nuovo sviluppo tematico C).
Gli excursus si differenziano per la minore portata del cambiamento di direzione nel testo.
Le progressioni che soddisfano l’isotopia si dicono isotopiche: teniamo a mente che l’isotopia è la relazione caratterizzante gli elementi di uno sviluppo tematico coerente.
Indicatori endoforici come passando a, per quanto riguarda segnano il cambio di tema semantico nei testi coerenti. Nei testi in cui invece si rileva un netto cambiamento di tema, dunque nelle progressioni non isotopiche, verifichiamo condizionamenti emotivi che provocano una regressione nel comportamento linguistico e lasciano il parlante esprimersi senza predisporre piani completi.

Un altro elemento macro-strutturale sono le relazioni parafrastiche che, se paragonate a un elemento micro-strutturale, troveremo simili alla ripetizione.
Mediante le relazioni parafrastiche, infatti, si ha ricorrenza di un tema completo o di una sua parte.
Di alta incidenza quanto la ripetizione che costituisce un tipico dispositivo di coesione testuale, sono le strategie di rallentamento nella pianificazione del testo. Ci occupiamo qui di codice ristretto, cioè il momento in cui il parlante non riesce ad organizzare un ragionamento linguisticamente articolato a causa di una mancanza di interesse verso il tema semantico, per esempio.
Un effetto di codice ristretto è l’occorrenza di stereotipi e proverbi. Anche qui possiamo fare un’associazione alle micro-strutture citando il che polivalente, il quale esattamente come accade per stereotipi e proverbi, costituisce un’abilità di pianificazione dove una parte di piano è data come pezzo fisso.

Un tema cruciale ed ancora irrisolto quando si affrontano le macro-strutture è la nozione di “coerenza”. Questa concerne la semantica del testo e dunque bisognerebbe avere un modello di semantica del testo per le lingue naturali. Ponendo il fatto che non sia ancora stato sciolto un nodo che riguarda la logica delle lingue naturali, come sistema logico in senso stretto o facente parte della grammatica tra le nozioni logiche, Van Dijk nel 1973 distingue fra una logica testuale formale ed una logica testuale naturale che fa parte di una teoria empirica.
In un quadro teorico di questo tipo la nozione di coerenza è fondata unicamente su un principio di organizzazione sequenziale del testo, ed è da definirsi tale quando la sequenza soddisfa le condizioni necessarie e sufficienti di dipendenza.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Gli studi sull’italiano parlato dell’ultimo quarto del Novecento: un quadro d’insieme

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Informazioni tesi

  Autore: Valeria Cardiota
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi di Siena
  Facoltà: Lingue straniere per la comunicazione internazionale
  Corso: Lingue e culture moderne
  Relatore: Giuseppe Patota
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 40

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Parole chiave

novecento
informazione
orale
lingua scritta
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prosodia
lingua parlata
pronominalizzazione
macro-strutture
parlato-recitato

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