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AUTO A GUIDA AUTONOMA: implicazioni economiche ed effetti sociali

Socio Economic Impact

Nel momento in cui le auto a guida autonoma diverranno una realtà globale, quali saranno gli effetti sull’economia e sulla nostra società? Secondo l’opinione di alcuni analisti i cambiamenti che subiremo saranno epocali. Una stima effettuata da “Intel Corporation & Strategy Analytics” pubblicata a Giugno 2017, afferma che il valore economico delle automobili a guida autonoma ammonteranno a 7 trilioni di dollari nel 2050. Un valore assolutamente ragguardevole che, sempre secondo le stime, si baserà su un modello di business assai differente da quello attuale.
I consumatori non avrebbero più il possesso del mezzo ma si affiderebbero a un servizio “mobility-as-a-service” (MaaS), ossia attraverso il pagamento di un abbonamento gli individui fruirebbero illimitatamente di un pacchetto di mezzi di trasporto quali treni e autobus ma anche automobili, senza che vi sia differenza tra i diversi enti erogatori dei servizi. Una sorta di pacchetto “all-in-one” che darebbe la possibilità di fruire di ogni tipologia di mezzo di trasporto della propria città.
Nel settore del trasporto merci, le aziende subirebbero grandi cambiamenti adottando veicoli autonomi che porterebbero alla richiesta di meno dipendenti e alla possibilità di trasportare la merce per più tempo e per distanze più lunghe. Tutto ciò richiederebbe quindi un cambiamento radicale nei loro business model.
In un scenario del genere, i possibili cambiamenti rientrerebbero in una gamma decisamente ampia di effetti potenziali, che includono anche una varietà di nuovi servizi commerciali. È interessante quindi analizzarne i possibili effetti a cui la nostra società potrebbe in futuro andare incontro.
Il primo campo di utilizzo di queste nuove forme di trasporto tuttavia non è, come si potrebbe pensare, quello del trasporto di persone. Le prime reali applicazioni sono infatti in campo industriale con strumenti da impiegare lungo la catena di fornitura.
L’impatto che questi nuovi dispositivi apporterebbero è legato alle difficoltà che le imprese moderne devono sostenere quotidianamente. Nello specifico, i consumatori di oggi richiedono sempre più spesso prodotti ecologici, personalizzati e che si possano ricevere facilmente a casa. Le politiche aziendali quindi si sono focalizzate sempre di più nell’accontentare i clienti ma, spesso, ottenere un prodotto che sia sostenibile da un punto di vista ambientale e che sia allo stesso tempo efficiente ed economicamente valido, risulta pressoché impossibile.
Secondo lo studio dell’Università Kaunas in Lituania e pubblicato nel 2018, tali problematiche sarebbero da imputare ad una mancanza di “industria 4.0” nella catena di approvvigionamento che richiede al giorno d’oggi un’evoluzione radicale che possa portare dalle soluzioni tradizionali ad altre più sostenibili, sia da un punto di vista ambientale che di costi. Le auto a guida autonoma, insieme all’Internet of Things, i Big Data e il Cloud computing, rappresentano degli ottimi strumenti in grado di compiere questi cambiamenti e di mantenere il vantaggio competitivo nel lungo periodo.
Attraverso una simulazione basata su dati reali ottenuti tramite delle interviste a 50 aziende dell’industria alimentare, lo studio ha mostrato risultati incoraggianti sull’utilizzo di queste nuove tecnologie.
L’utilizzo di veicoli autonomi nel trasporto delle merci comporterebbe una riduzione delle emissioni di CO2 fino al 10% a parità di motorizzazione a fronte di un minor onere per l’impresa derivante dal fatto che non si sosterrebbe il costo del salario del conducente e, inoltre, dalla possibilità di ridurre anche i tempi di viaggio nel caso in cui le distanze fossero molto ampie (in tal caso un veicolo tradizionale con conducente richiederebbe che quest’ultimo facesse le adeguate soste per riposare). Tali accorgimenti permetterebbero quindi una filiera produttiva più economica, veloce e sostenibile. Tuttavia l’implementazione dei veicoli autonomi mostra ancora qualche dubbio su una sua effettiva efficacia. In primo luogo, afferma lo studio, comporterebbe grandi costi che solo le grandi imprese multinazionali sarebbero in grado di affrontare e, in secondo luogo, eliminerebbe l’esigenza di avere il conducente del veicolo, distruggendo conseguentemente migliaia di posti di lavoro. La soluzione a un problema ne provocherebbe un altro forse ancor più difficile da risolvere.
Anche nel mercato del trasporto di persone i cambiamenti sarebbero molteplici e, oltre a potenziali miglioramenti in termini di sicurezza, praticità ed efficienza, gli “autonomous vehicles” (AV) potrebbero irrompere nell’economia accelerando la transizione verso l’elettrificazione dei trasporti. Tale conseguenza sarebbe da attribuire al fatto che le vetture elettriche sono, e saranno ancora per molto tempo, più costose rispetto a quelle con motore a combustione interna. Un’automobile elettrica in grado di guidare da sola potrebbe essere condivisa da più utilizzatori, permettendo un ammortamento dei costi su distanze maggiori e, quindi, bilanciando il prezzo di acquisto più alto dell’auto stessa. Una vettura tradizionale infatti, sebbene percorra mediamente 15mila km all’anno, resta ferma per circa il 90% del tempo manifestando ampi margini di utilizzo.
Tuttavia, l’acquisto condiviso dell’auto è fortemente legato alle preferenze e al comportamento degli individui che, generalmente, vedono l’automobile come un bene personale e il suo possesso è considerato come uno “status symbol”. Quindi, per quanto gli AV possano in via del tutto teorica permettere un abbattimento dei costi delle auto elettriche, il loro successo sarebbe condizionato dall’accettazione da parte del pubblico di un’auto condivisa.
I veicoli a guida autonoma ed elettrici possono però essere impiegati anche in altri modi tra cui ad esempio per il trasporto pubblico urbano. Veicoli autonomi avrebbero un costo totale minore e permetterebbero di ridurre anche il costo per passeggero aumentando il numero degli utilizzatori. Se gli utilizzatori dei mezzi pubblici aumentassero è lecito pensare che il traffico possa diminuire, migliorando anche i tempi di viaggio. Naturalmente vi sono molte barriere che andrebbero superate sia dal punto di vista normativo e politico, che da quello sociale. Tuttavia, come abbiamo appurato nel precedente capitolo, l’interesse sul mercato degli investimenti è crescente nei confronti di queste nuove tecnologie e coinvolgono non solo le compagnie del settore automotive ma anche il mondo high-tech. [...]

Questo brano è tratto dalla tesi:

AUTO A GUIDA AUTONOMA: implicazioni economiche ed effetti sociali

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Informazioni tesi

  Autore: Filippo Ravano
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli studi di Genova
  Facoltà: Economia
  Corso: Management
  Relatore: Lara Penco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 146

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mobilità
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