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Analisi sperimentale dei dati di trasporto nella catena del freddo di un'azienda della grande distribuzione

La tecnologia RFID

Il sistema di identificazione automatica dei prodotti proposto si basa sulla tecnologia RFID UHF Gen 2. Le caratteristiche di questa tecnologia sono state ampiamente descritte nel CAPITOLO 1: LA TECNOLOGIA RFID1, di seguito si riportano sinteticamente le differenze rispetto alla tecnologia barcode di maggiore interesse nel settore in cui si colloca il progetto.

* La lettura è automatica, quindi previene mancate identificazioni per dimenticanza da parte degli operatori;
* È possibile leggere automaticamente più tag, con conseguenti risparmi operativi;
* Il tag non deve essere necessariamente “a vista”;
* Le distanze di lettura possono essere molto più elevate, fino a 8-10 metri con tag UHF passivi;
* Ogni tag è caratterizzato da un seriale unico al mondo;
* I dati contenuti nel tag sono modificabili e codificabili;
* Consente funzionalità innovative come ad esempio la funzione “cercatag”, che guida l’operatore a trovare un oggetto attraverso l’utilizzo di un terminale mobile.

Nonostante questi pregi, la tecnologia RFID non si è ancora diffusa in modo esteso, tra i principali motivi si ricordano i seguenti:
* Gli standard tecnologici internazionali che permettono a qualunque lettura nel mondo di interpretare univocamente i dati di un tag sono stati raggiunti solamente da pochi anni;
* Il rapporto performance/costo sia del tag sia delle apparecchiature di lettura e scrittura è notevolmente migliorato solo negli ultimi anni.

Di seguito vengono elencati e descritti i principali componenti che vengono utilizzati per il sistema di identificazione RFID per udc progettato per l’azienda. I tag UHF Gen 2 possono presentarsi in diverse conformazioni: nel caso in esame si tratta di quella descritta nel paragrafo seguente.

Etichette autoadesive RFID
Si tratta di etichette a perdere, che vengono programmate e stampate in linea attraverso l’utilizzo di stampanti RFID, sulle quali si possono quindi rappresentare le informazioni programmate sotto forma di scritte in chiaro, barcode e QrCode, diventando quindi un supporto di identificazione estremamente flessibile, che può essere letto con le diverse tecnologie lungo la supply chain in base alla dotazione tecnologica dei diversi attori (reader RFID, reader barcode, fotocamera di telefoni cellulari).

Nella situazione prevista dal progetto i tag RFID a perdere vengono applicati a livello di unità di carico, non a livello di singolo pallet, anche se tuttavia si sta procedendo in questa direzione e si mira ad ottenere in tempi brevi l’identificazione del singolo pallet. L’etichetta viene posta o sulla sommità dell’unità di carico o lateralmente in modo da massimizzare la probabilità di lettura corretta; infatti, le antenne sono di solito poste sul lato superiore della banchina (si veda la Figura 3.15).
In Figura 3.11 viene mostrata un’etichetta (indicata dalla freccia rossa) applicata all’unità di carico, che in questo caso specifico è composta da due pallet.

Metal hard tags
Sono dispositivi per taggatura permanente, resistenti a condizioni ambientali critiche e progettati appositamente per ottimizzare le performance di lettura in applicazioni su metallo ed avere lunga durata nel tempo.
Questi tag sono normalmente utilizzati per identificare asset a ricircolo, contenitori standard particolari e gruppi meccanici, macchine o altro.

Nel caso in esame questi tag vengono apposti all’interno del vano di carico, accanto al sensore wireless di temperatura come si vede in Figura 3.8.

Stampante RFID
Il dispositivo stampa in chiaro ed in codice a barre le informazioni, e contestualmente programma con un seriale univoco il tag integrato nell’etichetta. La stampante è strutturata in tre moduli successivi:
* Un primo modulo di programmazione del tag;
* Un secondo modulo di controllo del tag, che legge e verifica l’informazione appena programmata;
* Un terzo modulo di stampa, che stampa le informazioni in chiaro richieste se il modulo precedente di lettura ha verificato che il tag è stato programmato correttamente, o al contrario annulla l’etichetta stampando in modo evidente una grafica di errore se il tag non è leggibile.

In quest’ultimo caso la stampante ripete l’operazione con l’etichetta RFID successiva, ed in questo modo l’operatore non rischia di associare ad un item un eventuale tag difettoso.

Reader fissi RFID UHF
La postazione di lettura RFID proposta per le spedizioni dal CeDi centralizzato gestito dall’operatore logistico, è costituita da un reader RFID e da un’antenna far field, applicata a parete sostenuta da un braccio metallico, e da un monitor touch screen di interfaccia operatore, posizionato nelle immediate vicinanze della banchina di ricevimento/spedizione o nella camera di carico qualora sia presente.
I dispositivi consentono la lettura automatica e contemporanea dei tag RFID UHF (etichette o metal hard tags) che attraversano il tracking point, e garantiscono una distanza di lettura tarabile fino a circa 8-10 metri.

Terminale handheld mobile RFID
Il terminale portatile è dotato di tastiera e display, può essere utilizzato per lettura o programmazione dei tag e supporta funzioni di kill, lock e cercatag. Il terminale consente la lettura di tag RFID UHF a distanze che raggiungono i 4-5 metri, e la lettura contemporanea di più tag.
La lettura contemporanea consente di realizzare applicazioni molto performanti, quali l’identificazione massiva di più oggetti già consolidati tra loro (per esempio in fase di allestimento ordini, spedizioni o ricevimenti), e in particolare di ottenere altissime prestazioni in inventari rapidi.
Nella funzione di inventario rapido l’operatore seleziona la funzione e semplicemente percorre l’area dello stabilimento/magazzino indirizzando il terminale mobile nella direzione degli oggetti; il terminale evidenzia con un segnale acustico le letture. Al termine dell’attività l’operatore chiude il processo e le letture vengono inviate al sistema informativo residente. Il processo può essere effettuato anche caricando una lista di attesi, tipicamente la giacenza gestionale, in questo caso al termine del processo vengono evidenziati gli scostamenti tra le letture reali e i tag attesi.
Quando invece viene abilitata la funzione cercatag, l’operatore digita o riceve dal sistema informativo il seriale identificativo (o i seriali) del tag che vuole trovare e percorre l’area dello stabilimento/magazzino indirizzando il terminale mobile nella direzione degli oggetti. Non appena il reader riceve il segnale dal tag cercato un indicatore luminoso appare sul terminale e accresce o decresce la sua intensità all’avvicinarsi o allontanarsi dell’operatore dall’oggetto, guidandolo rapidamente verso il tag desiderato.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Analisi sperimentale dei dati di trasporto nella catena del freddo di un'azienda della grande distribuzione

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Informazioni tesi

  Autore: Serena Novembrini
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2011-12
  Università: Università degli Studi di Parma
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Ingegneria gestionale
  Relatore: Antonio Rizzi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 114

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Parole chiave

grande distribuzione
gdo
supply chain
rfid
riduzione costi
identificazione in radiofrequenza

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