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Il Capitale intellettuale nelle Pubbliche Amministrazioni: misurazione e reporting

Le fasi del processo di valutazione della prestazione

Le fasi del processo di valutazione della prestazione sono tre:
1) Pianificazione e assegnazione degli obiettivi (istituzionali e locali);
2) Gestione e monitoraggio dell'avanzamento dell'attività;
3) Consuntivazione dei risultati e valutazione dell'attività.

La prima fase consiste nella definizione degli obiettivi istituzionali, derivanti dalla convenzione Ministero-Agenzia e dalle aree di responsabilità del dirigente, e degli obiettivi locali, caratterizzanti la relativa realtà dell'ufficio. Questi ultimi coinvolgono direttamente la responsabilità del dirigente e riguardano l'ottimizzazione della qualità del servizio, dei processi (efficienza, efficacia, economicità), la realizzazione di progetti.
Per ciascuna area di intervento vi possono essere al massimo sei obiettivi istituzionali e quattro obiettivi locali. Per ogni obiettivo ne viene definito il peso, affinché la somma dei pesi degli obiettivi istituzionali e locali sia uguale a 100, gli indicatori di risultato (rappresentano il grado di conseguimento) e il relativo valore atteso: questi fattori saranno considerati per la valutazione. Notiamo che è lo stesso valutato che propone gli obiettivi locali al valutatore, specificandone gli indicatori e i risultati attesi. In questa prima fase viene anche definito il modello delle competenze, in linea con la missione, i principi e i valori ispiratori dell'Agenzia. Esso prevede delle competenze:
-> cognitive, cioè le capacità di analisi, di pensiero ideativo, di condivisione delle conoscenze e di promozione dello sviluppo;
-> di leadership, cioè la capacità di guidare il gruppo verso un obiettivo comune;
-> relazionali, cioè la capacità di comprendere e soddisfare i bisogni dei suoi sottoposti e dei clienti esterni;
-> realizzative, cioè la capacità di iniziativa e di problem solving (risoluzione delle problematiche).

Dunque, per ogni ruolo dirigenziale (capo settore, capo ufficio, direttore ufficio locale) viene definito il profilo delle competenze (insieme delle competenze richieste e del livello richiesto per ciascuna di esse) rispetto al quale avverrà la valutazione.

La seconda fase concerne la gestione e il monitoraggio dell’andamento del processo di valutazione e consente al valutato di: analizzare l’avanzamento della propria attività e gli eventuali scostamenti dai risultati attesi, focalizzare le esigenze di apprendimento, individuare eventuali problemi che causino demotivazione e inefficienze e criticità nella gestione dei processi.

La terza fase si concretizza nella consuntivazione dei risultati e nella valutazione finale dell’attività, cioè:
* compilazione, sulla base del modello e del profilo delle competenze, della copia della scheda riguardante i risultati conseguiti, da parte del valutato: c’è anche la possibilità di allegare una relazione sui risultati che fornisca ulteriori dati e informazioni utili alla valutazione finale;
* valutazione della scheda (sia sulla base dei dati disponibili che sulla base delle relazioni fornite dal valutato), quindi del livello di raggiungimento degli obiettivi, da parte del direttore della struttura di Vertice (valutatore di prima istanza); da questa ne scaturiscono: la valutazione globale degli obiettivi istituzionali e la valutazione globale degli obiettivi locali;
* valutazione delle competenze: il valutato compila le schede di rilevazione dei comportamenti più importanti e che meritano, secondo lui, l’attenzione del valutatore; il valutatore esamina i comportamenti rilevati dal valutato e ne esprime la sua valutazione attraverso l’indicazione del livello di competenza manifestato (dal confronto tra livello valutato e quello richiesto ne scaturisce la valutazione globale delle competenze);
* validazione e conferma (o eventuale correzione) della valutazione da parte del Direttore dell’ Agenzia (valutatore di seconda istanza);
* colloquio sui risultati raggiunti, su richiesta del valutatore o del valutato, per discutere il livello di conseguimento dei risultati affinché si individuino le aree di miglioramento per l’anno successivo, riconoscere gli eventuali successi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il Capitale intellettuale nelle Pubbliche Amministrazioni: misurazione e reporting

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Informazioni tesi

  Autore: Emanuela Iosco
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2013-14
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e amministrazione delle aziende
  Relatore: Antonio Nisio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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