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Centralità metropolitane. Nuove categorie di interpretazione della conurbazione Pescara-Chieti

Nuove categorie di interpretazione della conurbazione Pescara-Chieti

Concetti Acquisiti

Una prima certezza riguarda la necessità di superare l’uso esclusivo di indicatori statistici di tipo socioeconomico applicati alla ripartizione amministrativa del territorio su base comunale.
La maglia amministrativa comunale mal si presta a rappresentare la nuova spazialità dei sistemi insediativi (che spesso coinvolge solo parte dei territori comunali interessati); il dato socioecomico non appare esaustivo della variegata complessità delle questioni urbane; gli indicatori statistici non tengono conto della forza (tuttora determinante) della conformazione fisica e morfologica dello spazio urbano.
Le nuove forme delle conurbazioni metropolitane di media dimensione richiedono la messa a punto di un innovativo concetto di “centralità multipolare” che riconosca l’avvenuta diffusione della condizione urbana. I tradizionali metodi di studio delle località centrali (dopo Christaller) sono tutti fondati sul concetto di sovrapposizione incrementale delle dotazioni urbane e sulla relativa organizzazione gerarchica del ruolo attrattivo dei centri. L’attuale differente funzionamento delle metropoli di media dimensione mostra, invece, nuovi sistemi di centralità a geometria variabile organizzata per ritmi d’uso e temi di interesse.
In coerenze con le suddette affermazioni, il riconoscimento delle sub-articolazioni del sistema metropolitano di media dimensione non sarà effettuato sulla base di perimetri definiti, ma in accordo con ritmi e temi che definiscono possibili ambiti sovrapponibili a tra loro non escludenti.

Sono state individuate quattro categorie interpretative:
-la dotazione metropolitana (sistema dell’offerta complementare e sinergica dei servizi di rango superiore);
-la centralità metropolitana (sistema dei luoghi attrattivi con effetto urbano);
-la città metropolitana (struttura urbana in continuità spaziale e/o in connessione funzionale);
-l’area metropolitana (ambito territoriale di gravitazione pendolare dei cittadini-utenti).

Dotazione Metropolitana
sistema dell’offerta complementare e sinergica dei servizi di rango superiore.

Nell’approccio tradizionale della teoria delle località centrali il polo di attrazione è definito per sovrapposizione incrementale di dotazioni specialistiche che ne determinano il rango. Questo concetto è stato superato dall’aumentata connettività di alcuni sistemi urbani diffusi, che ha portato alla indifferenza localizzativa delle dotazioni specialistiche. In questa nuova situazione spaziale i luoghi di rango metropolitano vanno a costituire un sistema multipolare che assume valore territoriale nel suo essererete, complementare e sinergica, fortemente interconnessa all’interno di un’unica area che globalmente si candida a svolgere un suo ruolo territoriale competitivo. Gli elementi che compongono la “dotazione metropolitana” possono indifferentemente trovarsi collocati all’interno del sistema dei luoghi della “centralità metropolitana”, oppure essere variamente dislocati nella struttura urbana della “città metropolitana” e/o nel più ampio ambito territoriale della “area metropolitana”.

Centralità Metropolitana
sistema dei luoghi attrattivi con effetto urbano.

Nell’ambito della più ampia offerta di servizi metropolitani di rango superiore alcune proiezioni della struttura urbana (spesso coincidenti con i luoghi a più forte connotazione storico-identitaria) mantengono e/o assumono un indiscusso potere attrattivo, per motivazioni di tipo socio-antropologico connesse alla presenza di componenti materiali (spazi pubblici, percorsi dedicati, arredi urbani, ecc.) e immateriali (qualità degli spazi, inclusività sociale, sicurezza percepita, ecc.). L’insieme delle motivazioni che fanno di alcuni specifici luoghi di interesse metropolitano che, seppur generatori di flussi di mobilità, non riescono ad assumere il ruolo di luoghi attrattivi con effetto urbano.
Il riconoscimento di questi luoghi ha funzione rilevante nella pianificazione strategica degli spazi e dei sistemi della mobilità pubblica, ed è in relazione al tema della qualità urbana, esistente e/o da rigenerare.

Città Metropolitana
struttura urbana in continuità spaziale e/o funzionale.

Il concetto di “città metropolitana”, in questo caso, è inteso come spazio urbano edificato in continuità, essenzialmente identificabile con la città densa della residenza e delle attività collettive. Essa è caratterizzata da una significativa continuità morfologico-spaziale e da un notevole livello di connettività della griglia urbana, di diffusione degli spazi pubblici e di efficienza dei servizi per la mobilità.
La continuità spaziale è riconosciuta attraverso la rilevazione della densità (concentrazione edilizia e/o occupazione di suolo) e la individuazione condivisa della minima soluzione di connessione funzionale è riconosciuta attraverso l’opportuna sostituzione delle soluzioni di continuità che superano i minimi ammissibili con meccanismi alternativi di collegamento funzionale (strade, ponti, gallerie, ecc.) capaci di garantire la continuità morfologica dell’insediamento urbano.

Area Metropolitana
ambito territoriale di gravitazione dei cittadini-utenti.

Al di là di qualsiasi velleità tendente ad individuare ripartizioni territoriali assimilabili con la dimensione pertinente per lo svolgimento di funzioni intermedie nel sistema istituzionale di decentramento amministrativo, in questo caso con la categoria “area metropolitana” si intende identificare quella porzione di territorio che funzionalmente gravita sui luoghi urbani della “centralità metropolitana”. Essa, superando i parametri che caratterizzano la “città metropolitana”, intende ricomprendere anche tutte quelle altre realtà insediative diffuse che su di essa gravitano sentendosi accomunate di un’unica idea di auto-identificazione collettiva. Si tratta di quei filamenti insediativi, adeguatamente accessibili e serviti dal trasporto pubblico, per lo più coagulati per effetto del recente e convulso accrescimento lungo le direttrici di propagazione preferenziale delle dinamiche di diffusione metropolitana, o comunque di quelle aree autonomamente urbanizzate ma funzionalmente connesse al sistema metropolitano sul quale gravitano per pendolarità giornaliera. Le quattro definizioni posono essere analizzate indipendentemente l’una dall’altra e portano ciascuna ad un’immagine risultante caratteristica e pertinente al campo di indagine. Per semplice comodità si partirà dall’analizzare l’area metropolitana.

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Informazioni tesi

  Autore: Michela Altobelli
  Tipo: Tesi di Laurea Magistrale
  Anno: 2017-18
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Architettura
  Corso: Architettura
  Relatore: Roberto Mascarucci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 87

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