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Approccio delle capacità: modello teorico e applicazioni istituzionali

Sewa Bank: la Banca indiana per le donne contro la povertà

Nella città di Ahmedabad l’approccio usato dalla Sewa Bank per fornire i propri servizi alle donne è quello del rapporto “porta a porta”.
Molto spesso, infatti, queste donne lavorano tutto il giorno e non hanno il tempo per recarsi in banca a svolgere le varie operazioni, o, più semplicemente, non hanno i mezzi per sostenere il viaggio. Gli operatori della banca, allora, si recano a casa di queste donne e raccolgono il loro contante per depositarlo sui loro conti bancari, offrono informazioni sui vari servizi della banca e sulle altre attività di Sewa e aiutano le donne a pianificare il proprio futuro. Questi operatori hanno anche il compito di fare visite di verifica ai clienti che hanno chiesto un prestito. La decentralizzazione delle attività della Sewa Bank si è rivelata utile per raggiungere il maggior numero possibile di donne, per venire a conoscenza delle singole situazioni in cui esse vivono e offrire loro aiuto specifico in relazione ai bisogni.

L’attività di Sewa e della sua banca non si limita alle donne della città di Ahmedabad, ma arriva fin nei villaggi delle campagne dove Sewa organizza le donne dal 1977. Tuttavia, è solo dal 1993 che la Reserve Bank of India ha concesso il permesso alla Sewa Bank di operare nei distretti rurali del Gujarat.
Il modello operativo di Sewa nelle campagne prevede la formazione di ‘gruppi di risparmio’ o ‘gruppi di mutuo-aiuto’. Questi gruppi si incontrano regolarmente e raccolgono il denaro risparmiato dai loro membri per depositarlo alla Sewa Bank. In questo modo, le donne hanno la possibilità di uscire dal circolo vizioso della povertà, estinguendo i pesanti debiti contratti e riappropriandosi della terra ipotecata. A questi gruppi di risparmio le donne poi possono chiedere prestiti a interessi più bassi di quelli chiesti dagli usurai, per intraprendere attività in proprio o per valorizzare quelle già avviate. L’aumento delle entrate che ne consegue va a vantaggio di tutto il gruppo che vede così aumentare il proprio capitale. Questi gruppi sono guidati dalle donne stesse che seguono corsi di contabilità, finanza e amministrazione tenuti dai promotori della Sewa Bank.
Anche l’approccio usato nelle aree rurali è, quindi, decentralizzato e attento ai bisogni e alle richieste delle donne, che in questo modo partecipano attivamente al proprio sviluppo e imparano ad usare capacità complesse come quelle organizzative e manageriali.

Il progetto per la casa

La maggior parte dei prestiti elargiti dalla Sewa Bank serve alle donne per migliorare le proprie case. Per molte donne la casa è anche un luogo di lavoro: una casa in buone condizioni, quindi, non significa solo un miglior stile di vita, ma anche una maggior produttività e di conseguenza maggiori entrate, maggior potere decisionale e maggior controllo sulle proprie vite in generale. I guadagni delle donne che lavorano in casa possono anche triplicare in seguito ai miglioramenti apportati alla loro abitazione.
Le donne povere incontrano molti problemi quando si tratta di ottenere prestiti per la costruzione della casa, perché gli istituti finanziari tradizionali non vedono in loro clienti affidabili. Un esempio di questa situazione è offerto dalla vicenda delle donne che fabbricano sigarette.

Sewa inizia a organizzare queste donne dal 1979 per garantire loro il diritto di essere protette dalle leggi del lavoro. Durante questa campagna, Sewa comprende che per queste donne la casa è un’importante risorsa poiché è il loro luogo di lavoro, ma che, a causa dell’estrema povertà in cui vivono, esse non sono in grado di apportarvi i miglioramenti necessari o di ricostruirla dopo catastrofi naturali o guerre. Molte non possiedono neppure la casa in cui vivono.
Sewa decide, allora, di intervenire e nel 1987 conduce una ricerca tra 500 fabbricatrici di sigarette che guadagnano meno di 700 rupie al mese. Presenta poi i risultati della ricerca al Beedi Workers’ Welfare Fund (il fondo per la sicurezza sociale dei fabbricatori di sigarette), che assicura un sussidio di 15000 rupie per ogni casa a patto che Sewa si prenda la responsabilità di organizzare il progetto. Sewa non è in grado di affrontare tutto da sola, ma fortunatamente il 1987 è l’anno dei senzatetto e l’Housing and Urban Development Corporation interviene concedendo altri prestiti. Altri enti governativi partecipano alla realizzazione di questo progetto concedendo prestiti o le terre su cui costruire le case.
Tra le 500 donne contattate ne vengono sorteggiate 110. Sewa discute con loro ogni aspetto della costruzione della casa e insegna loro a monitorare i lavori per controllarne la qualità. Nel 1990 le case sono pronte per l’assegnazione, ma non possono più essere sistemate sui territori predisposti perché nel frattempo questi sono divenuti la pista di atterraggio del nuovo aeroporto di Ahmedabad. Le donne protestano lungamente davanti agli uffici delle autorità cittadine e alla fine ottengono nuovi prestiti per la costruzione di altre case che sono pronte nel 1993. Da questo momento in poi, 110 fabbricatrici di sigarette hanno case spaziose con acqua potabile e servizi igienici dove vivere dignitosamente e svolgere al meglio il proprio lavoro.

Fino al 2000 Sewa ha concesso prestiti per 180 milioni di rupie a 14000 donne che volevano riparare un tetto, aggiungere una stanza o costruire una nuova casa. In quest’ultimo caso, condizione necessaria per ottenere il prestito è che la casa sia intestata alla donna.

Il progetto Parivartan

“Parivartan” in Hindi significa “trasformazione”. In questo caso dei quartieri poveri di Ahmedabad grazie a questo progetto sono stati dotati di moderne infrastrutture e di servizi per lo sviluppo della comunità.
I costi del progetto “Parivartan” sono equamente divisi tra il settore pubblico, quello privato e i residenti dei quartieri interessati; Sewa dirige il progetto che, come tutti gli altri progetti e attività, è la risultante di specifiche richieste fatte dai cittadini. La trasformazione non è, quindi, imposta dall’alto, ma segue da vicino i bisogni dei poveri.
Le infrastrutture di cui vengono dotati questi quartieri sono tubazioni per l’acqua potabile, fognature, servizi igienici privati, pavimentazione e illuminazione delle strade, scarichi per le acque piovane, luoghi per la raccolta dei rifiuti e giardini.

Le sole infrastrutture fisiche, tuttavia, non sono sufficienti per migliorare la qualità della vita degli abitanti dei quartieri poveri. Il loro coinvolgimento nella realizzazione del progetto e nel mantenimento dei servizi creati è altrettanto importante per lo sviluppo della loro capacità di controllare le proprie vite e l’ambiente in cui vivono o per imparare a trattare con le autorità pubbliche.

Gli abitanti dei quartieri interessati sono stati invitati a creare gruppi di vicinato e a dare vita ad attività per i giovani, a organizzare gruppi di risparmio, classi per adulti analfabeti o per ragazzi che hanno lasciato la scuola, centri di educazione sanitaria e di assistenza medica.
Il progetto “Parivartan” ha prodotto una trasformazione a diversi livelli: dalla degradazione fisica e dalla mancanza di servizi all’installazione di strutture di base, dalla mancanza di rapporti tra i residenti e le autorità cittadine all’instaurazione del dialogo, dal malsano al sano, dai bassifondi alla società. Le conseguenze di questa ampia trasformazione vanno dal miglioramento delle condizioni di salute all’aumento delle ore produttive e di conseguenza all’incremento dei guadagni.
Le venditrici di frutta e verdura, per esempio, prima dell’attuazione del progetto spendevano molte ore al giorno per la raccolta dell’acqua, ore che ovviamente venivano sottratte alla loro attività, che è anche l’unica fonte di sostentamento che queste donne hanno. Ora, con l’installazione dell’acqua corrente nelle loro case, esse riescono a lavorare due ore in più ogni giorno, con un incremento dei guadagni di circa 50 rupie al giorno.

Il progetto per le polizze assicurative

Le compagnie assicurative esistono in India fin dall’indipendenza, ma gli schemi adottati non sono mai riusciti a raggiungere i poveri, soprattutto per la mancata conoscenza dei loro bisogni e per le difficoltà che i poveri, per la maggior parte analfabeti, incontravano nella comprensione di procedure complicate.

Nel 1992 Sewa dà inizio a un programma assicurativo per i suoi membri, con l’obiettivo di aiutare le donne povere e le loro famiglie in tempi di difficoltà e di crisi. L’unità di Sewa che si occupa dei progetti assicurativi si chiama Sewa Insurance e attualmente conta 90.000 membri, di cui 20.000 sono uomini e, come la Sewa Bank, è una cooperativa guidata da donne.

La Sewa Insurance opera partendo dai bisogni delle donne povere e creando prodotti che tengano conto di questi peculiari bisogni. Innanzi tutto, per esempio, bisogna insegnare a queste donne a pensare al futuro e a renderlo il più sicuro possibile o a prendersi cura della propria salute. Riguardo a quest’ultimo aspetto, i progetti della Sewa Insurance hanno avuto risultati positivi poiché si è registrato un aumento dei contatti con gli apparati sanitari e un conseguente miglioramento delle condizioni di salute delle donne.
I prodotti offerti dalla Sewa Insurance coprono tutti gli aspetti della vita delle donne. L’assicurazione sulla vita offre ai membri di Sewa copertura nel caso di morte sia naturale sia accidentale, quella sull’ospedalizzazione rimborsa le spese dovute a malattie, e quella sulla maternità copre le spese aggiuntive cui le donne vanno incontro quando hanno figli. Infine, l’assicurazione sulle risorse copre le perdite delle attività dovute a cause naturali, come inondazioni o terremoti, o guerre.

L’informazione in ambito assicurativo, tuttavia, non raggiunge da sola l’obiettivo di una pianificazione sicura del futuro. La consulenza finanziaria è, infatti, altrettanto importante per garantire alle donne le scelte più adeguate per sé e la propria famiglia. Spesso accade che i membri di Sewa Bank partecipino ai progetti di risparmio o di credito senza un preciso piano in mente, con il risultato che alcune scelte possono rivelarsi sbagliate, e, poiché l’obiettivo di Sewa è di rafforzare la posizione delle donne nella società, l’informazione e l’aiuto nella pianificazione sono strumenti fondamentali per questo scopo.
Anche il servizio di consulenza finanziaria è offerto porta a porta da specialisti del settore che insegnano a donne spesso analfabete l’importanza di assicurare il proprio futuro tramite il risparmio ed espongono loro le caratteristiche dei prodotti di Sewa Bank in maniera comprensibile, affinché anche per queste donne conoscenza significhi realmente potere.

Il modo di operare di Sewa Bank parte dal basso, dalle esigenze delle donne e dalle loro richieste di aiuto. Lo scopo, infatti, è quello di rendere le donne il più indipendenti possibile aiutandole a rafforzare le proprie capacità e a controllare le proprie vite.
La Sewa Bank è una banca dalle caratteristiche peculiari poiché non è solo un istituto di credito che fornisce prestiti, ma è una istituzione che tiene presenti tutti gli aspetti della vita dei propri clienti, intrattenendo con essi una relazione continua e di reciproca fiducia.
Innanzi tutto le donne devono essere informate dei prodotti e dei progetti offerti e questa informazione deve essere portata direttamente a casa loro o sul luogo di lavoro, poiché per le donne povere il tempo impiegato per recarsi negli uffici significa la perdita di guadagno. Inoltre, le procedure dei servizi bancari devono essere semplici perché molto spesso queste donne sono analfabete.
Andare incontro ai bisogni concreti delle donne povere significa anche creare prodotti compatibili con le loro condizioni di vita, vale a dire offrire il microcredito con la possibilità di ripagare i debiti in piccole dosi e assicurazioni contro le catastrofi naturali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Approccio delle capacità: modello teorico e applicazioni istituzionali

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Informazioni tesi

  Autore: Silvia Fabbri
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2003-04
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Filosofia
  Relatore: Alessandra  Facchi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 127

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