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Disciplina del rapporto tra Aziende Sanitarie Locali e i medici di medicina generale: le azioni di controllo; quattro regioni a confronto: Lombardia, Toscana, Lazio, Sicilia

La Qualità Gestionale nell'azienda sanitaria

"La Qualità non è facilmente definibile ma è immediatamente percepibile”, questo perché come è difficile definirla così è facile percepirla nel clima, nei comportamenti, nelle voci nei volti, negli occhi, nell’ordine, nella risposta, nella disponibilità di chi lavora. La qualità non è infatti casuale ma è il risultato di una precisa volontà organizzativa e di una gestione attenta. La qualità gestionale non garantisce soltanto la qualità dei servizi erogati agli utenti, ma si occupa di tutto il funzionamento del sistema erogatore. Una gestione che offre solamente, dei buoni servizi , ma tralascia l’economicità dell’azienda , l’efficienza e la sostenibilità a lungo termine non è una gestione di qualità.

Quindi la qualità gestionale va, distinta dalla qualità percepita , Non tutti sono poi della stessa opinione su chi dovrà essere preposto alla gestione dei servizi sanitari ed in che modo, riferendoci in particolare al medico – manager. Inoltre si fa riferimento anche alla necessità di creare un ambiente organizzativo adeguato a favorire la fornitura di servizi sanitari di alta qualità definita con il termine di Clinical Governance.
La clinical governance si è diffusa nel Regno Unito, a cominciare dall'avvento del governo laburista nella seconda metà degli anni '90, come cambiamento radicale del NHS. Questa emergente forma di governo della sanità riconduce al centro del sistema la qualità dei servizi sanitari, rimasta in ombra dopo un decennio di prevalente attenzione al controllo della spesa. La clinical governance si basa su due dimensioni fondanti: la concezione di sistema e l'integrazione delle istituzioni, delle strutture organizzative e degli strumenti clinici e gestionali.

Nasce dalla constatazione che gli approcci alla qualità di natura manageriale non hanno avuto un grande impatto nelle operazioni, mentre quelli di natura clinica (basati sull’aderenza alle regole professionali) respingono l’innovazione organizzativa. Il fatto che la visione manageriale e quella clinica sono intrinsecamente differenti, ha impedito uno sviluppo armonico del concetto di qualità. La CLINICAL GOVERNANCE viene intesa come un processo di sviluppo della mentalità delle persone e dell’organizzazione, in cui management e professionalità giungono a concordare regole e misure adeguate nella base dell’esperienza delle persone punto di partenza per il miglioramento. Si vedono quindi necessari sia la gestione della qualità dei servizi che la qualità gestionale. Una qualità prevalentemente gestionale riguardante solo l’organizzazione si traduce in una gestione attenta ma eccessivamente burocratica e priva di attenzione per la qualità dei servizi. D’altro canto una forte attenzione alla qualità dei servizi non supportate da una valida qualità gestionale determina strutture attente ai comportamenti ed alle spontaneità a tutti i costi, ma incapaci di attuare un’adeguata organizzazione, è un processo costante attraverso il quale i diversi interessi che confliggono trovano accomodamenti (o mediazioni) e nel quale si possono avviare processi cooperativi.

Ciò include istituzioni formali e regimi potenziati al fine di rafforzare la condivisione, oppure include anche predisposizioni informali che la gente e le istituzioni o hanno approvato o percepiscono nel loro interesse.
Ha l'obiettivo di migliorare la comunicazione e la condivisione delle informazioni e il coordinamento tra le varie discipline, i diversi ruoli e specializzazioni: un'occasione di confronto e approfondimento orientata alla gestione integrata dei percorsi assistenziali, consentendo il miglioramento delle attività, dell'organizzazione delle risorse e del lavoro di squadra.
· Miglioramento continuo della qualità dei servizi;
· superamento della dicotomia tra approccio professionale e manageriale alla medicina;
· raggiungimento-mantenimento di elevati standard assistenziali;
· costruzione di una rete assistenziale centrata sul paziente;
· attenzione al fattore umano e ai bisogni del paziente

“Governo Clinico”, sottolineando, in questo modo, l’importanza della funzione clinico - assistenziale dell’attività dei servizi – e quindi delle diverse figure professionali che ne sono responsabili direttamente l’esigenza che efficacia e appropriatezza clinica diventino parte dei criteri operativi dei servizi e, infine, l’esigenza di monitoraggio, indirizzo e regolazione dei processi assistenziali. In particolare, nel Regno Unito, laddove il concetto è nato, la “clinical governance” viene definita come “il contesto in cui i servizi sanitari si rendono responsabili del miglioramento continuo della qualità dell’assistenza e mantengono elevati livelli di prestazioni creando un ambiente che favorisce l’espressione dell’eccellenza clinica ”. (Liberamente tradotto da A first class service, Department of Health, 1998).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Disciplina del rapporto tra Aziende Sanitarie Locali e i medici di medicina generale: le azioni di controllo; quattro regioni a confronto: Lombardia, Toscana, Lazio, Sicilia

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Informazioni tesi

  Autore: Stefania Manzoni
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi Roma Tre
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Pubblica Amministrazione
  Relatore: Gianfranco D'Alessio
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 223

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