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I tribunali ad hoc, il Tip e la repressione dei genocidi ruandese e jugoslavo

Il genocidio del 1994 in Ruanda

Il paese è stato trascinato nell'intero secolo scorso in un vortice di violenza, culminato nel genocidio praticato dall’etnia Hutu in danno alla minoranza Tuzsi (20% dedicata quasi esclusivamente all’allevamento). Nonostante le due etnie parlino la stessa lingua e professino la stessa religione, si sono scontrate varie volte insistendo su caratteristiche razziali importate dai belgi agli inizi del secolo per scegliere quale tra le due etnie sarebbe diventata quella traduttrice e destinata a compiti amministrativi di basso rango, una forma di intermediazione sociale volta a favorire il colonialismo.
Il malcontento arriva al culmine nel 1954, con l’avallo dei belgi desiderosi di annettere il Ruanda al Congo e la benedizione della chiesa Cattolica, dando vita alla rivoluzione Hutu, considerando che il gruppo di maggioranza che si sentiva doppiamente colonizzato nel proprio paese.
La tradizione dei modelli comportamentali europei codificata e imposta dall’alto sostituì la più flessibile consuetudine secolare africana, portando alla fine del secondo conflitto mondiale la Rivoluzione sociale tra il 1959 e il 1963, che provoca l’uccisione di migliaia di Tuzsi e la fuga di altri 150 mila.
Essendo l’indipendenza un’esperienza nuova e traballante, si trasformò rapidamente in una dittatura con una burocrazia fortemente centralizzata, che non permise il ritorno in patria dei rifugiati Tuzsi e si dedicò attraverso l’utilizzo di carte d’identità a relegare la minoranza ai bassi ranghi sociali e impedendone l’accesso ai lavori statali.
Da allora le nascite s’impennarono, al contrario della situazione economica. Il baratro in cui è caduto il prezzo del caffé sembra non avere fondo, la corruzione costante e la delusione lasciata alla popolazione sembra essere sufficiente a innescare l’invasione da parte del Fronte Patriottico Ruandese (FPR), un esercito ben addestrato e discendente dai tuzsi rifugiati del 1959/1963, che non riuscì a riconquistare il paese ma occupò una parte del nord-est.

Questo brano è tratto dalla tesi:

I tribunali ad hoc, il Tip e la repressione dei genocidi ruandese e jugoslavo

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Informazioni tesi

  Autore: Piero Febbo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi dell'Aquila
  Facoltà: Scienze dell'investigazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Giuseppe Pisauro
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 82

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Parole chiave

africa
balcanizzazione
dizionario diritto internazionale bellico
gacaca
genocidio
guerra asimmetrica
guerra civile
guerra jugoslavia
guerra ruanda
narcoterrorismo

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