Riqualificazione e certificazione paesaggistico ambientale di un campo da golf. Progetto di fattibilità per il Golf Club MareDiRoma.

Al giorno d’oggi, i problemi ambientali sono probabilmente l’unico fattore più significativo che influenza la progettazione, la costruzione e la manutenzione dei campi da golf .
L’immagine del golf dipinta da alcuni media e alcuni ferventi ecologisti è caratterizzata da un uso sregolato di risorse idriche, da dosi eccessive di pesticidi e fertilizzanti e da parchi curati e artificiali privi di flora e fauna.
Questa immagine del golf è esagerata, infatti nel Regno Unito, dove questo sport è molto più radicato e diffuso, molti ambientalisti possono rendersi conto del ruolo positivo svolto dai campi da golf nella protezione degli habitat e della loro flora e fauna; risulta quindi evidente che si tratta di una faccenda complessa in cui tutti gli aspetti devono essere attentamente analizzati e discussi.
Nel gennaio 1994 il Royal and Ancient Golf Club of S. Andrews e il PGA European Tour si sono associati con l’European Golf Association per dare vita all’EGA Ecology Unit: si tratta di un importante riconoscimento da parte degli enti responsabili di questo gioco, della necessità di sviluppare un approccio coordinato dei problemi ambientali.
Nel 1995 l’Ecology Unit ha pubblicato un libro intitolato “An Enviromental Strategy for Golf in Europe” che analizza tutti i problemi ambientali del golf in Europa, elaborando uno schema di politica ed un piano di azione da attuare nel campo dell’industria del golf; questo libro fornisce un importante spunto per il dialogo e il dibattito che vede come protagonisti gli interessi inerenti al golf e quelli ambientali (AA.VV., 1995).
In Europa il progetto “Committed to green” nasce nel 1997 (la Federazione Italiana Golf aderisce al progetto nel 2000), vi aderiscono Belgio, Danimarca, Inghilterra, Italia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Olanda, Portogallo, Scozia, Slovenia, Svezia e altri 19 circoli certificati a livello europeo, di cui due italiani, il Golf club di Carimate e quello di Verona.
Nel 1999, con la Dichiarazione di Valderrama, il progetto raggiunge la piena funzionalità e diventa modello di riferimento per la gestione ecocompatibile dei percorsi di golf in tutti gli stati europei.
Da molti punti di vista, il progetto si è inspirato al lavoro dell'organismo ambientalista statunitense, la Audubon International e al suo Audubon Cooperative Sanctuary System, che per primo ha adottato una gestione ecocompatibile dei campi da golf negli Stati Uniti a partire dal 1991.