Incommensurabilità e razionalità scientifica

A mio avviso, questo termine così arduo da esplicare, non deve essere perciò inteso in un senso riduttivo e monistico, come lo ha inteso Feyerabend. In base agli esempi fatti finora, potremmo cominciare a classificare vari livelli di incommensurabilità, legati inscindibilmente agli elementi che una teoria porta con sé; 1) gli obiettivi della disciplina 2) i problemi da risolvere 3) il metodo da seguire 4) gli esempi di soluzione 5) alcuni presupposti basilari indiscussi 6) una metafisica di fondo 7) i significati dei termini 8) uno schema concettuale e l'interpretazione implicita in ogni esperienza percettiva.

E dunque, se volessimo comprendere in cosa consiste la razionalità nello sviluppo scientifico dovremmo suddividere in vari livelli la ricerca scientifica. Ai livelli delle ipotesi predittive e dei modelli possiamo accettare quanto detto da Forster: ne consegue che esiste un criterio razionale che ci guida nella scelta tra due modelli in competizione. Se a livello delle ipotesi predittive non si presentano particolari problemi, al livello dei modelli l'incommensurabilità dovrebbe riguardare al massimo alcuni criteri interpretativi di certi dati o alcune differenze nella percezione di un dato evento; la chiameremo per questo incommensurabilità "semplice" (comprendente al massimo i punti 3, 4, 5, 6 e 8). Lo stesso Forster si preoccupa di confutare i giudizi di Kuhn sull'incommensurabilità in alcuni esempi storici.

Per Kuhn, la differenza nella spiegazione del moto di un pendolo, tra Galileo e gli aristotelici, era chiaramente basata su una percezione differente che portò verso una interpretazione incommensurabile dei fatti. Infatti, se per gli aristotelici l'oscillazione rappresenterebbe semplicemente una caduta di un corpo pesante verso il basso, ostacolata dal filo che intercorre tra il peso e il perno, per Galileo l'oggetto studiato rappresentava un pendolo, ossia un corpo che riusciva a compiere all'infinito lo stesso movimento. Dopo aver osservato attentamente il suo moto Galileo scoprì altre proprietà e sulla loro base costruì alcune delle parti più importanti ed originali della sua nuova dinamica.