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L’impatto delle recenti innovazioni normative sul mercato dei derivati alle imprese

Il mercato dei derivati per le imprese industriali a livello nazionale

Il mercato italiano dei derivati, seguendo i progressi globali, si sta sviluppando in maniera considerevole negli ultimi anni. Il mercato regolamentato italiano per gli strumenti derivati è l'IDEM (l'Italian Derivates Equity Market) organizzato e gestito dalla Borsa Italiana, nel quale sono negoziati contratti future e di opzione con sottostanti titoli o indici azionari.

È inoltre attivo un sistema di scambi organizzati, l'E-Mider, nel quale sono scambiati contratti swap su tassi di interesse. Per quanto riguarda invece gli scambi di contratti derivati sul mercato OTC, l'Italia è il 5° Paese fra i 44 censiti da un'indagine BRI per turnover degli scambi di derivati su tali mercati, con una quota del 2.7%. I Paesi con un' attività superiore a quella rilevata in Italia sono, nell'ordine, UK (42.6%), USA (23.5%), Francia (10.2%) e Germania (3.0%).

Il turnover italiano giornaliero medio è cresciuto di circa il +71% nelperiodo 2001-2004, passando da 24 a 41 miliardi di dollari. La crescita media dei 44 Paesi coinvolti nell'indagine è stata , per lo stesso periodo, del +97%, con un passaggio da 764 miliardi di dollari a 1.508.

Quanto alla natura della controparte, dai dati contenuti in un'indagine svolta dalla BRI e dall'Ufficio Italiano dei Cambi (UIC) su un campione di 46 banche (43 aziende di credito italiane e3 filiali di banche estere che complessivamente rappresentano circa l'84% del mercato dei derivati), emerge che nelle transazioni di derivati OTC in Italia prevalgono, per quasi l'80%, controparti dinatura bancaria (dealers), seguiti da altre istituzioni finanziarie per il 17%.

Solo il 4% delle transazioni in derivati è concluso con la clientela. Si rileva, inoltre, che negli scambi interbancariprevalgono le banche estere (mediamente nove su dieci): queste ultime, infatti, sono in grado dioperare intensamente negli scambi interbancari di titoli derivati grazie alla loro dimensionemediamente superiore a quella degli istituti di credito italiani.

Rispetto al panorama mondiale il ruolo delle banche italiane nel mercato dei derivati OTC è stimato pari al 3.7% in termini di nozionale a settembre 2004. Per quanto riguarda il peso delle banche italiane sul mercato mondiale in termini di valore di mercato lordo questo è ancora minore.

Banca d'Italia, infatti, riporta un valore di mercato lordo complessivo delle posizioni di banche italiane pari a 81,643 miliardi di euro al 30 giugno 2004, che si confrontano con i 6.394 miliardi di dollari riportati dalla BRI a livello mondiale. Tenuto conto del tasso di cambio al 30 giugno 2004 il peso in termini di valore di mercato è stimabile intorno all'1.75%.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L’impatto delle recenti innovazioni normative sul mercato dei derivati alle imprese

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Croccolo
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia aziendale
  Relatore: Edmondo Tudini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 39

FAQ

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2001/65/ce
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