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La valutazione del rischio paese: un'analisi dell’area Mediterranea

Il parteneriato euromediterraneo per l'apertura di un dialogo proficuo

La regione costituita dal Mediterraneo meridionale e orientale e dal Medio Oriente riveste un'importanza strategica vitale per l'Unione Europea.
D'altronde il Consiglio e la Commissione la considerano una priorità essenziale nelle relazioni estere dell'UE.
La creazione di uno Spazio Economico Comune dell'Area Euro Mediterranea rappresenta uno degli assi portanti della Nuova Politica Mediterranea dell’Unione Europea, avviata con la Conferenza di Barcellona 1995; i suoi contenuti sono stati confermati e rafforzati dalla seconda Conferenza ministeriale tenutasi a Malta il 15-16 aprile 2009.

Il parteneriato euromediterraneo ha per obiettivo di fare del bacino del Mediterraneo uno spazio di dialogo, scambi e cooperazione che garantisca la pace, la stabilità e la prosperità; di potenziare il dialogo politico; di sviluppare la cooperazione economica e sociale; di valorizzare maggiormente la dimensione sociale, culturale ed umana e di istituire una zona di libero scambio entro il 2010.

Il programma di parteneriato euro-mediterraneo, definito anche “Processo di Barcellona”, costituisce il riferimento istituzionale per le relazioni tra i 25 Paesi UE e 12 Paesi Partner (Algeria, Cipro, Egitto, Giordania, Israele, Libano, Malta, Marocco, Palestina, Siria, Tunisia, Turchia); anche la Libia partecipa a questa partnership ma con un ruolo di osservatore.
Il parteneriato euro-mediterraneo colloca la transizione economica ed il libero scambio al centro della cooperazione finanziaria tra l'Unione Europea e questa regione.

Questi 12 Paesi, hanno avviato solo di recente la trasformazione strutturale sui terreni economico, politico e sociale, necessaria ad accrescerne la competitività come polo regionale di attrazione per gli investimenti delle imprese europee.
La realizzazione del processo di parteneriato euro-mediterraneo è fondata sulla crescita economica che può derivare ai Paesi del Mediterraneo Sud-Orientale da una maggiore integrazione con l'Unione Europea.
Uno degli strumenti più importanti messi in campo dell'UE per il raggiungimento di tale obiettivo è il programma MEDA, programma nell'ambito del quale si finanziano progetti in partnership volti allo sviluppo di politiche di riequilibrio strutturale e di upgrading delle economie e dei sistemi produttivi dei Paesi partner.

Nell’ambito di questo proposito, la Tunisia è stato il primo paese della sponda sud del Mediterraneo a firmare l'Accordo di Associazione, nel quadro del Processo di Barcellona. L'Accordo di Associazione, siglato nel 1995, è entrato in vigore il 1° marzo 1998.
Egitto, Giordania, Marocco e Tunisia hanno, inoltre, sottoscritto la dichiarazione di Agadir del maggio 2001 con l'obiettivo di dar vita ad un'area regionale di libero scambio.
Nel dicembre 2004 è stato concluso nel contesto della “Nuova Politica Europea di Vicinato” inaugurato dall’UE un Action Plan allo scopo di sviluppare e superare i confini esistenti negli ambiti di cooperazione e promuovere nel medio periodo la libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi, dei capitali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La valutazione del rischio paese: un'analisi dell’area Mediterranea

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Informazioni tesi

“Politiche di Pace e Cooperazione allo Sviluppo nell’Area del Mediterraneo”
  Autore: Dorina Margineanu
  Tipo: Tesi di Master
Master in
Anno: 2009
Docente/Relatore: Eliana Lauretta
Istituito da: Università per stranieri di Reggio Calabria
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 145

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