Problemi di affidabilità dei contenuti generati dagli utenti nel Web 2.0. Un'analisi del caso ''Wikipedia''.

Il problema dell’affidabilità di una fonte non è certamente nuovo, ma è indiscutibilmente maggiore in un ambiente come il Web 2.0.
Si può affermare, a questo punto, che nel nuovo Web il lettore non è più un ricettore passivo di informazioni che può considerarsi del tutto vittima della disinformazione, in quanto gli viene conferita una certa responsabilità: quella di decidere, dato un documento online, qualora credere o meno al suo contenuto.
La scelta può avvenire, da parte di molti, in base a fattori estetici o a considerazioni poco ragionate sull’apparenza di una pagina o di un testo, ma richiede, in verità, un approfondito lavoro di verifica e valu­tazione, prima che sia possibile affermare con certezza quanto è affidabile una risorsa tratta dalla Rete.
Uno studio condotto da Mattus, presso la Linkoping University, in Sve­zia, ha preso in considerazione le modalità con cui gli studenti di oggi valutano e utilizzano risorse trovate in Rete. Partendo dalla convinzione che “il lettore può avere la possibilità di trascendere il ruolo di lettore passivo per ottenere quello di un attivo co-autore del testo”, lo studio di Mattus si pone come obiettivo l’individuazione dei principali fattori che possono rappresentare la credibilità di una risorsa online.

Il termine "credibilità" viene qui interpretato da Mattus come la caratteristica, che ha una risorsa, di meritare o meno la fiducia da parte del lettore.
Lo studio ha preso in esame il comportamento di un campione di 144 studenti nell’attività di valutare 24 risorse tratte dal Web; i quattro elementi che per gli studenti sono stati di fondamentale importanza nella valutazione della credibilità delle risorse assegnate sono:

1- L’anno di pubblicazione e il numero di fonti citate;
2- I consigli dell’insegnante o di altri studenti;
3- L’estratto (e cioè il riassunto introduttivo in un documento);
4- La presenza del nome di un ricercatore affermato tra i nomi degli autori, oppure di università note e rinomate, oltre che la presenza di fonti note.