Nuovi dati sul comportamento di Sciurus vulgaris merdionalis in Calabria

Gli scoiattoli arboricoli delle foreste oloartiche occupano una nicchia unica nelle foreste temperate e boreali e nei boschi, cioè la nicchia di granivori che raccolgono, consumano e/o disperdono i semi degli alberi prima che cadano. Di conseguenza gli scoiattoli possono esercitare significativi effetti ecologici ed evolutivi sui semi, sulla morfologia del frutto, la demografia dell’albero e sulla struttura della foresta. SMITH (1968-1970) effettuò un lavoro classico sulla coevoluzione di conifere e scoiattoli, dopo il quale numerosi studi interessarono uno o più aspetti delle interazioni ecologiche ed evolutive tra scoiattoli e semi (e coni) degli alberi. STEELE et al. (2005) hanno riconosciuto tre pressioni selettive primarie che gli scoiattoli esercitano sui semi degli alberi: due come predatori di semi, predazione pre-dispersione e post-dispersione; una come dispersori di semi attraverso il comportamento di accumulo di semi (scatter-hoarding) che influenza il loro successivo insediamento.
Molti lavori hanno considerato la selezione dei semi da parte degli scoiattoli del genere Sciurus nei boschi decidui dove gli scoiattoli si nutrono e fanno provviste di semi di differenti latifoglie (scatter hoarding). Anche nelle foreste di conifere, il nutrimento selettivo da parte di diverse specie di scoiattoli, su certe specie di alberi e/o su alberi individuali, esercita una forte selezione sulle caratteristiche degli alberi, quali la produzione dei coni e dei semi, le caratteristiche del cambio, la crescita dell’albero (la quale può essere sotto il controllo genetico) (SNYDER, 1992, 1993; SNYDER & LINHART, 1998). La selezione dei semi (coni) tra specie di conifere in foreste miste è stata documentata per lo scoiattolo rosso americano, Tamiasciurus hudsonicus, detto anche ‘scoiattolo dei pini’ (‘Pine squirrel’) e lo scoiattolo di Douglas, Tamiasciurus douglasii. Questi scoiattoli mostrano di raccogliere, fra coni di tre specie diverse di pini, quelli con la più alta energia di seme per cono, e solo di seguito quelli della specie con il secondo più alto valore energetico (STEELE, 1998, 1999). All’interno della stessa specie di pini, può avvenire anche una discriminazione fra i diversi alberi, quando la specie di pino fornisce una bassa energia per cono (SMITH, 1970).