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L’applicazione dello IAS 39 agli strumenti di finanza derivata

Definizione, finalità e ambito applicativo dello IAS 39

Nel 1989 lo IASC iniziò un progetto per sviluppare un principio contabile completo inerente gli strumenti finanziari. Tale progetto oltre all’approvazione, nel 1995 dello IAS 32, intitolato “Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio ed informazioni integrative”, ed incentrato sulle tematiche di presentazione e “disclosure”, ha condotto, nel dicembre 1998 all’emanazione dello IAS 39, intitolato “Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione” e applicabile a partire dal 1° gennaio 2001 a tutte le imprese, il quale definisce i criteri per la rilevazione, valutazione e informativa di bilancio relativi alle attività e passività finanziarie, integrando le disposizioni contenute nello IAS 32 con quanto disposto dalla Direttiva CE n. 65/2001 riguardo all’utilizzo del criterio del fair value.
Tuttavia l’emissione dello IAS 39 è comunque considerata come tappa intermedia nella disciplina degli strumenti finanziari dato che le difficoltà insite nell’interpretazione ed implementazione dello IAS 39 hanno portato lo IASC già nel 2001 ad avviare un lungo e tormentato progetto, di modifica di tale principio, a tutt’oggi oggetto di discussioni presso lo IASB.
Esso si occupa prevalentemente della valutazione degli strumenti finanziari specificando l'ambito di utilizzo del fair value quale primario criterio di valutazione rilegando, il criterio del costo a limitate fattispecie in veste di criterio sussidiario.
Viene dettagliato quando si debba valutare al fair value e quando al costo (ammortizzato) e viene altresì specificato quando portare la variazione del fair value a patrimonio e quando a conto economico.
Infine, lo IAS 39 si applica a tutte le tipologie di imprese indipendentemente dalla forma giuridica, dalla classe dimensionale e dal settore di attività, e dunque in maniera indistinta alle imprese commerciali e industriali, alle banche e alle società finanziarie, nonché alle imprese assicurative. Il motivo della generale applicazione alle imprese di tutti i settori deriva da notevoli sviluppi che i mercati hanno avuto. L’innovazione finanziaria ha ormai attenuato le differenze tra gli strumenti finanziari, molti dei quali un tempo non erano trattati sui mercati e quindi non erano prontamente smobilizzabili e, inoltre, la rapida crescita della componente dei servizi forniti e la diversificazione delle attività rispetto alle funzioni tradizionalmente svolte da parte delle imprese bancarie, finanziarie e assicurative, ha avvicinato il loro ambito operativo a quello delle altre imprese. Di conseguenza, le ragioni che giustificavano un trattamento contabile degli strumenti finanziari differenziato a seconda delle varie tipologie d’impresa sono venute meno, conducendo all’adozione di un unico paradigma contabile.

Questo brano è tratto dalla tesi:

L’applicazione dello IAS 39 agli strumenti di finanza derivata

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Informazioni tesi

  Autore: Alessia Madinelli
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Scienze Manageriali
  Corso: Economia e Management
  Relatore: G. Paolone
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 81

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