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Il volto banale del Male: Arendt/Eichmann

Dal genocidio al processo

L’infanzia e l’adolescenza di Adolf Eichmann, pur non presentando alcun segno di devianza, contengono, tuttavia, degli indicatori importanti per lo sviluppo della personalità individuale e sociale del futuro genocida.

La Arendt attribuisce alla “sfortuna” una serie di piccoli fallimenti che si verificano nella vita del giovane Eichmann. L’incapacità di portare a termine gli studi, in particolare, è vissuta da lui non solo come un fallimento scolastico, ma anche come un fallimento agli occhi della sua classe sociale(la bassa borghesia), della sua famiglia, e soprattutto, ai propri occhi. Non è difficile immaginare come questa “sfortuna” poco onorevole abbia generato in Eichmann un senso di frustrazione, di inadeguatezza, e di inferiorità: la Arendt, nelle vesti di biografa, vi legge i giusti presupposti per un sentimento di rivalsa e di riscatto.

Quello che si va delineando è il ritratto di un ragazzo privo di particolari doti e qualità, non animato da alcuna passione, privo di spirito d’iniziativa e di un progetto di vita. Nel giovane Eichmann si fa strada dunque, la tendenza a non prendere decisioni e lasciare che gli altri decidano per lui indicandogli la strada da seguire: è come se per agire egli abbia bisogno sempre di una guida. Nella prima fase della sua vita infatti, è il padre che funge da figura “decisionista” ritirandolo, dalla scuola ed indirizzandolo nel mondo del lavoro; in seguito, nello stesso modo, sarà un lontano parente a procurargli un’occupazione come commesso viaggiatore presso la compagnia petrolifera “Vacuum”, agendo e decidendo per lui.

Un altro importante indicatore che la Arendt ravvisa nella giovinezza di Eichmann è l’atteggiamento verso gli Ebrei. L’ufficiale Eichmann, come più volte egli stesso dichiarerà a Gerusalemme, non aveva alcun motivo di nutrire sentimenti antisemitici, poiché nella sua famiglia c’erano degli Ebrei ed a loro doveva gratitudine e riconoscenza per il posto nella compagnia austriaca.

La Arendt prosegue l’analisi della biografia del criminale nazista ripercorrendone a questo punto, il normale inserimento in un ambiente medio-borghese, protestante e nazionalista, che favorì la sua adesione al nazismo e il suo ingresso nelle SS.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il volto banale del Male: Arendt/Eichmann

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Informazioni tesi

  Autore: Maria Anna Casoria
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Bari
  Facoltà: Lingue e Letterature Straniere
  Corso: Lingue e Letterature Straniere
  Relatore: Giuseppe Barletta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 160

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