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Comportamento ambientale dei diserbanti utilizzati in risaia

Il controllo della vegetazione infestante: problematiche ambientali legate all’uso degli agrofarmaci

Il controllo della vegetazione infestante ha da sempre rappresentato una pratica indispensabile per il successo colturale, risale infatti ai tempi di Plinio, Naturalis Historia XVIII una prima rudimentale definizione di "mala herbae" come una pianta dannosa per i seminativi o come pianta inutile per l’alimentazione umana (Trumper e Vigolo, 2001). In seguito all’espansione romana, e conseguentemente della lingua latina, il termine mala herbae ha subito rivisitazioni e modificazioni, ma ha sempre mantenuto inalterato il suo significato di "herba inutilis, herba mortifera, herba sterilis…." Il progredire delle conoscenze ha portato gli studiosi a cercare definizioni sempre più attente ed esaustive, ma ognuna di esse si è rivelata nel tempo restrittiva e non del tutto esaustiva in quanto il concetto di malerba è un concetto antropocentrico e non ecologico (Trumper e Vigolo, 2001). Le piante infestanti rivestono infatti, un preciso ruolo all’interno dell’agroecosistema che, seppur poco evidente, non può essere trascurato. Una buona definizione di erba infestante è quella fornita dall’EWRS, secondo la quale è malerba "ogni pianta o vegetazione, esclusi i funghi, che interferisce con gli obiettivi dell’uomo" (Zanin et al., 2001)
Le spiccate caratteristiche di rusticità, adattabilità e rapidità di accrescimento fanno della vegetazione spontanea una grande minaccia per le colture agrarie tanto da riuscire a compromettere in molti casi il successo colturale. E pertanto fin dall’antichità l’uomo ha cercato di contrastare lo sviluppo di specie indesiderate per favorire lo sviluppo delle piante ritenute utili alla sua sopravvivenza. I primi mezzi a sua disposizione per il controllo delle malerbe erano ovviamente di tipo manuale anche se già nell’antichità si sfruttavano le caratteristiche di tossicità di alcuni elementi chimici per contrastare lo sviluppo delle specie dannose. Le proprietà fumiganti dello zolfo erano infatti già conosciute e sfruttate fin dai tempi dai tempi dei romani, mentre la tossicità dell’arsenico era sfruttata dai cinesi fin dal 900 d.c. per il controllo dei parassiti nei giardini (Molinari e Paloma, 2008).
L’importanza di un corretto controllo delle avversità era infatti talmente elevata da condizionare le altre pratiche colturali.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Comportamento ambientale dei diserbanti utilizzati in risaia

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Informazioni tesi

  Autore: Dario Astori
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Torino
  Corso: Scienze e tecnologie agrarie, agroalimentari e forestali
  Relatore: Aldo Ferrero
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 129

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Parole chiave

ambiente
diserbo
oxadiazon
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