New York subway: rumori e creatività sotterranea tra fine anni '70 e anni '80

La città postmoderna, ovvero New York negli anni 70 e 80, divenne l’origine dello spaesamento e del colpo d’occhio sensazionale delle abbaglianti e coinvolgenti immagini, che con un unico riflesso ne enfatizzarono mistero e meraviglia. La cittàimmagine è nel vero senso della parola una città che appare, che di continuo si disvela nel suo non detto, nell’incompiuto, nascosto o addirittura dimenticato. Tutto è in bilico tra la fascinazione di storie e luoghi vissuti da comunità che ne costituiscono storicamente l’ambiente, e tracce di tradizione confuse con l’incedere incontrastato dei nuovi spazi comunicativi e della nuova cultura tecnologica. Ma è già con l’avvento della città moderna che il territorio urbano si confonde con un ambiente immaginario e immateriale creato dall’universo dei media e dei consumi: a Parigi “Le esposizioni universali, e con loro i grandi magazzini e le vetrine dei negozi, sono strumenti concepiti per mettere in scena il territorio metropolitano e per consentirne il recupero sotto forma di consumo (…) I dispositivi ottici metropolitani coniugano informazione e immaginario, fanno leva su emotività e desiderio, riducono la fruizione dello sguardo a una possibilità infinita e illimitata” Dunque, la pratica di costruzione di una realtà parallela e fortemente individuale, permette al soggetto alienato dalla massificazione dei processi sociali legati a dinamiche di consumo e mercificazione, di ritagliarsi uno spazio personale all’interno della logica metropolitana e riappropriarsi dello spazio urbano invaso dalle folle.Nella New York postmoderna, la sovrabbondanza di stimoli, sovrastando la capacità percettiva degli individui, genera un senso di impotenza diffuso. Questo fenomeno causa la non accettazione di conformarsi al contesto sociale o l’incapacità di adeguarvisi per limiti interpretativi. L’atteggiamento degli individui è a volte conflittuale, a volte, invece, manifesta il desiderio frustrato di far parte delle dinamiche cittadine. Dunque, da una parte disprezzo, sfiducia e diffidenza verso ilmondo in cui ci si trova a vivere, dall’altra parte, speranza e fascino.