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Il debito pubblico: paragone tra il caso italiano e le esperienze di Argentina, Irlanda e Belgio

Tipi di debito pubblico

Un debito pubblico può essere classificato secondo vari punti di vista. A seconda della durata del debito, cioè il periodo di tempo che dista tra l’emissione e il momento in cui lo Stato lo rimborsa, si possono distinguere tre categorie di debito:

Consolidato: riguarda prestiti per i quali lo Stato si assume l’obbligo di pagare gli interessi, riservandosi la facoltà di rimborso quando lo riterrà opportuno. Ovviamente, chi è un possesso di un titolo di debito consolidato può sempre venderlo a quindi riavere al prezzo di borsa il capitale prestato. Però questo tipo di debito presenta l’inconveniente di una diminuzione del valore reale del titolo a causa dell’inflazione e perciò, questa forma è caduta in disuso.

Redimibile: riguarda prestiti che devono essere estinti in un determinato periodo. Possono essere rimborsabili in un'unica soluzione oppure attraverso dei piani di ammortamento.

Fluttuante: è un debito rimborsabile a scadenze prestabilite, che lo Stato contrae, per un breve periodo di tempo, per sopperire a momentanee esigenze di cassa.

Un’altra distinzione è il sorgere di debiti interni o debiti esteri:
I debiti interni comportano trasferimenti di risorse all’interno di uno stesso Stato dal settore privato al settore pubblico; i debiti esteri, invece, fanno aumentare le risorse temporaneamente disponibili in quanto rendono possibile un surplus di importazioni.

Una distinzione tra questi due debiti si ha all’atto del rimborso. Il debito estero è come un debito personale e deve essere rimborsato ad altri attraverso redditi futuri o nuovi prestiti. Il debito interno, invece, è il debito di un paese verso se stesso, per il quale gli interessi e il capitale devono essere versati dai contribuenti ai possessori dei titoli.

Questa distinzione evidenzia una riduzione di reddito e problemi nella bilancia dei pagamenti che possono derivare nel caso di un finanziamento tramite il debito estero. Ai nostri giorni hanno una notevole rilevanza i prestiti esteri concessi da organismi internazionali, come l’International Monetary Fund (fondo monetario Internazionale).

Un’altra distinzione che può essere fatta è distinguere il debito in 3 categorie: debito attivo, debito passivo e debito peso-morto.
Il debito attivo sono prestiti che finanziamo spese di investimento volte a creare o migliorare l’efficienza produttiva di un paese; quindi questo debito sarà fruttifero in futuro e sarà in grado di provvedere al regolare pagamento del servizio dello stesso. Questo debito può far creare per esempio scuole, ospedali oppure migliorare il funzionamento delle risorse naturali.

Il debito passivo è finalizzato a spese che producono per la collettività un’utilità, ma non producono né produttività né ritorni economici. Un classico esempio dovuto a questo debito sono per esempio gli edifici e i parchi pubblici.

Il debito peso-morto infine, è dovuto a spese che non sono finalizzate ad alcuna utilità nel sociale. Questo tipo di debito è derivante in larga parte da spese militari.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Il debito pubblico: paragone tra il caso italiano e le esperienze di Argentina, Irlanda e Belgio

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Informazioni tesi

  Autore: Alberto Capparotto
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Verona
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e amministrazione delle imprese
  Relatore: Alessandro Sommacal
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 83

FAQ

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