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Diritti televisivi: analisi di un fenomeno che ha cambiato il mondo del calcio

La nascita e lo sviluppo delle pay-tv il digitale terrestre e le piattaforme emergenti

In Italia ha iniziato ad assumere importanza il tema della cessione dei diritti televisivi sportivi nel 1993 quando assieme alla televisione in chiaro ha cominciato a svilupparsi la trasmissione televisiva via satellite. Nel luglio 1993 si è assistito ad una importante divaricazione nella cessione dei diritti televisivi: da una parte i diritti televisivi in chiaro relativi ai campionati di serie A e B e alla Coppa Italia ceduti dalla Lega Calcio alla Rai per un triennio e dall’altra i diritti televisivi criptati di 28 partite di serie A e 32 di serie B ceduti dalla stessa Lega a Telepiù sempre per un triennio. Si è assistito quindi alla nascita dei primi posticipi serali trasmessi in diretta da Telepiù e ciò ha accresciuto la consapevolezza da parte delle società calcistiche del valore economico insito nella cessione dei diritti, rivelatosi direttamente proporzionale al prestigio del club.
In conseguenza di questo ci sono state negli anni seguenti diverse pressioni da parte di molte società per vendere privatamente i diritti televisivi senza più passare per il tramite della Lega Calcio. Il sistema di vendita centralizzata è comunque resistito fino al 1999, quando il Parlamento e l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato hanno fatto prevalere il criterio della titolarità soggettiva dei diritti televisivi criptati, con il conseguente ricorso alla contrattazione individuale e l’abbandono della concezione del campionato di calcio come un prodotto unico, da vendere in blocco. Il mercato italiano delle pay-tv è stato a lungo caratterizzato dalla presenza di due soli operatori: Telepiù e Stream. Telepiù è stata la prima televisione a pagamento operativa sul mercato italiano. Sorta nel 1991 con una sola rete tematica dedicata al cinema, in pochi anni ha aumentato esponenzialmente la sua offerta in termini di canali tematici e servizi interattivi. Stream è stata, invece, la seconda pay-tv lanciata sul mercato italiano ed è
stata a lungo antagonista di Telepiù. Essa è stata costituita nel dicembre del 1993 da Telecom Italia per operare nell’ambito della tv via cavo, ma fin dai primi anni di vita ha avuto diverse difficoltà a ricavarsi uno spazio importante nel panorama televisivo ed è stata perciò costretta dal 1998 a reinventarsi come operatore di tv digitale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Diritti televisivi: analisi di un fenomeno che ha cambiato il mondo del calcio

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Informazioni tesi

  Autore: Roberto Stecca
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi Ca' Foscari di Venezia
  Facoltà: Economia
  Corso: Economia e Gestione delle Reti
  Relatore: Paolo Galli
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 157

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Parole chiave

decreto legislativo 9 gennaio 2008, n.9
diritti televisivi
diritto di cronaca
lega calcio
mutualità
ripartizione risorse

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