L'adempimento del dovere tra natura giuridica e profili internazionalistici

La disciplina dell’errore sui vari elementi che compongono l’art. 51 c.p. si presenta particolarmente articolata: l’errore può infatti cadere sulla sussistenza o sull’estensione del dovere imposto dalla norma, ovvero sulla legittimità dell’ordine, e allora si avrà errore su causa di giustificazione; ma può anche cadere su insindacabilità e sul carattere manifesto della criminosità, e allora si avrà errore su di una scusante. Risulta necessario dunque chiarire preliminarmente il diverso atteggiarsi dell’art. 59 c.p. rispetto alle diverse cause di esclusione della pena, per poi verificarne la compatibilità con la normativa specifica desumibile dal dettato dell’art. 51 c.p. La compiuta differenziazione effettuata a suo tempo tra i due tipi di scriminanti risulta particolarmente funzionale alla migliore comprensione delle differenze di regime in ordine alla loro rilevanza putativa. Una prima precisazione: i meccanismi dell’errore, in quanto fenomeno psichico, non potranno che riflettersi su elementi reali, quindi oggettivi. Da qui dunque la prima considerazione naturalisticamente necessaria: non potrà darsi rilievo all’errore sugli elementi soggettivi delle scriminanti. Il che ovviamente non implica l’inverso, cioè che si possa sempre attribuire rilievo all’errore su quelli oggettivi, ma rende le conclusioni sul tema di estrema semplicità quando si consideri la ratio delle diverse scriminanti congiuntamente alla qualificazione dei loro elementi.