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Web 2.0: caratteristiche e potenzialità

Folksonomy e tagging

La ricerca di una specifica informazione nella massa di documenti presenti sul web è una delle operazioni critiche che si ripetono con più frequenza tra gli utenti. Un sistema capace di catalogare e classificare in maniera efficace i documenti è indispensabile ma negli anni scorsi la tassonomia della rete, ovvero l’insieme delle ramificazioni della struttura di un sito, ed il suo sistema di catalogazione sono state una cosa indivisibile.
Folksonomy è un neologismo creato per indicare la tassonomia dei siti e la catalogazione dei loro contenuti generata dagli utenti in modo collaborativo mediante l'utilizzo di parole chiave (o tag) scelte liberamente. E’ quindi una metodologia utilizzata da gruppi di persone che collaborano in modo spontaneo per organizzare in categorie le informazioni disponibili in rete.
Un tag è una parola chiave o un termine associato a un contenuto che descrive l'oggetto rendendo possibile la classificazione e la ricerca di informazioni basata su parole chiave. In genere i tag sono scelti personalmente dagli autori dell'oggetto da indicizzare in base a criteri del tutto informali.
Questa metodologia produce dei percorsi di navigazione dinamici basati esclusivamente sui tag. Di fatto per mezzo di questo sistema ogni oggetto può essere classificato e l’apporto degli utenti rende questa classificazione più efficace ed utilizzabile rispetto a qualsiasi sistema software automatico. Questa conclusione non è affatto sorprendente se si considera che gli organizzatori dell'informazione di solito sono gli stessi utenti finali e che quindi la folksonomy produce risultati che riflettono in maniera più definita l'informazione secondo il modello concettuale della popolazione in cui il progetto viene realizzato.
L’effetto immediato dei nuovi percorsi di navigazione, uniti ad algoritmi come il PageRank di Google, è stato quello di superare definitivamente il concetto di portale poiché dal motore di ricerca si accede direttamente alla pagina identificata dai tag.
Come è facilmente intuibile, il sistema di utilizzo di tag liberi presenta qualche pecca, la sua catalogazione è sicuramente imprecisa, soggettiva e ridondante ma tuttavia è efficace soprattutto nel caso di organizzazione di immagini o filmati oppure dove a causa del numero dei contenuti una classificazione a livello centrale sarebbe troppo onerosa.
Ad esempio è impensabile archiviare in modo tassonomico i 400.000.000 di immagini che costituiscono l’archivio di Flickr. Questo lavoro è stato fatto dagli stessi utenti su circa 340.000.000 di immagini mediante i tag liberi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Web 2.0: caratteristiche e potenzialità

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Informazioni tesi

  Autore: Maurizio Chivella
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Ingegneria
  Corso: Informatica
  Relatore: Maurizio Fermeglia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 56

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