Effetto Al Jazeera: dall' ''isola'' all'arcipelago delle all news in Medio Oriente

Divenuto canale all news no stop, dal 1999 Al Jazeera si dota di una strategia informativa ambiziosa che punta molto sulle sedi di corrispondenza dall’estero, aperte soprattutto nelle zone dei conflitti più caldi del pianeta. Del resto anche all’emittente di Atlanta, la strategia di investire risorse e personale sugli uffici di Baghdad le aveva consegnato quel vantaggio da esclusiva nella copertura della guerra del Golfo nel 1991. Ora, Al Jazeera stava avviando la stessa strategia di puntare sulle zone dei conflitti, che potevano diventare fonti di notizie di prima mano. L’apertura degli uffici di corrispondenza, unita alla filosofia dell’opinione e l’opinione contraria, si riveleranno ben presto la miscela perfetta. Nei Territori palestinesi, Al Jazeera aveva aperto un ufficio a Ramallah, con a capo il palestinese Walid Al Omary; giornalista bilingue arabo-ebraico, era perfettamente inserito nel tessuto sociale e poteva fare affidamento su una buona accettazione nella popolazione. Dall’ufficio di Ramallah, Al Jazeera riesce a prendere contatti anche con autorità e personaggi israeliani, dando spazio pure all’opinione israeliana. Di contro, l’Autorità Nazionale Palestinese rimproverava ad Al Jazeera non tanto di far parlare voci israeliane, o di mostrare il nome di Israele sulle sue grafiche, quanto di dare troppo spazio all’opposizione di HAMAS e alle critiche ad Arafat. Quando nel 2000 scoppiò la seconda intifada, detta Al Aqsa, Al Jazeera era la sola rete araba che poteva rivolgersi simultaneamente alla voce israeliana e a quella opposta palestinese. La seconda intifada fu l’occasione in cui si sollevarono le prime accuse ad Al Jazeera di essere filo palestinese e anti israeliana. Durante le fasi di maggior violenza, incensurate immagini dei palestinesi colpiti da Israele, venivano trasmessi a ripetizione, divenendo emblematici degli eventi. Ammettendo la difficoltà di rimanere freddi, in quelle circostanza, Al Omary ha dichiarato: “Cerchiamo di essere equilibrati nella nostra copertura e di dare i fatti alla gente, lasciandoli giudicare sull’accaduto, ma non è per niente facile- per niente, almeno per noi- e io faccio parte di questa società e allo stesso tempo Al Jazeera non è l’Onu e deve affrontare gli stessi rischi e sofferenze delle persone qui”.