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La clemenza dell'autorità antitrust nei confronti delle imprese

Il profilo giuridico attuale dei programmi di clemenza

Grazie alle spinte europee e all’esigenza di dare un quadro normativo più chiaro alla disciplina, nel 2007 è stata ufficialmente deliberata l’adozione di un programma di clemenza. La disciplina è contenuta nella Comunicazione sulla non imposizione e sulla riduzione delle sanzioni ai sensi dell’art. 15 della legge 10 ottobre 1990, n. 287 emanata dall’AGCM ed adottata con propria delibera il 15 febbraio 2007.
Tale Comunicazione è stata emanata dopo la pubblicazione del model leniency program e dopo la riforma dell’art.15 della legge L. n. 287/1990 che ha visto l’introduzione del nuovo comma 2-bis ad opera del d.l. n. 223 del 4 luglio 2006 ( “Decreto Bersani”). Attraverso il nuovo comma 2-bis il legislatore ha inteso concedere all’Autorità antitrust pieni poteri di regolamentazione per quanto riguarda i casi di non applicazione o riduzione delle sanzioni2 L’art. 15 comma 2-bis descrive solo in linea generale l’istituto lasciando ampi margini di discrezionalità all’autorità anche se si fa un esplicito richiamo alla normativa comunitaria. In tal modo è stato attribuito un potere normativo all’AGCM che, essendo più competente su una materia così delicata, si trova nella posizione migliore per disciplinare la fattispecie sebbene comunque vincolata ad avere riguardo oltre che alla disciplina comunitaria anche al model leniency program, un modello di base sviluppato in ambito europeo al fine di garantire una maggiore armonizzazione delle discipline dei leniency program all’interno della Comunità Europea. Dunque, la fonte primaria della normativa è la legge L. 287/1990 che attribuisce il potere all’AGCM di emanare un provvedimento con cui definire il contenuto dei programmi di clemenza. Tale provvedimento, adottato dall’AGCM il 15 febbraio 2007, costituisce la fonte secondaria che contiene la disciplina analitica dei programmi di clemenza in Italia.

Sebbene le soluzioni adottate in ambito europeo e nazionale siano solo in parte simili, in entrambe si rileva come sia stata lasciata alla discrezionalità e alla competenza dell’Autorità antitrust la definizione dei contenuti dei programmi di clemenza. Tuttavia, mentre in ambito nazionale il legislatore ha preferito conferire un potere normativo all’AGCM, in ambito europeo ciò non è accaduto e la Commissione ha disciplinato la materia rendendo pubblici i propri orientamenti attraverso delle Comunicazioni non vincolanti di per se.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La clemenza dell'autorità antitrust nei confronti delle imprese

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Vitale
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Teramo
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Scienze giuridiche
  Relatore: Emanuela Pistoia
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 111

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Parole chiave

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