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La comunicazione organizzativa verso l'Enterprise 2.0 e il caso Iveco

Dal Virtual Workspace a Enterprise 2.0

L’evoluzione delle Intranet ha subito una forte accelerazione negli ultimi anni. Le Intranet di nuova generazione sono dei veri e propri spazi di lavoro virtuali o Virtual Workspace, capaci di soddisfare in modo sempre più completo ed integrato i bisogni delle persone all’interno dell’organizzazione. A questa nuova prospettiva si aggiunge anche una generale crescita di rilevanza strategica e di budget dedicati, oltre ad una maggiore attenzione da parte del top management e dei manager di linea.
Il concetto di centralità dell’utente alla base della nostra visione di Enterprise 2.0 è già proprio della seconda era delle Intranet: il Virtual Workspace, infatti, ha l’obiettivo di supportare la persona, che in quanto cittadino dell’impresa, ha la necessità di usufruire dei servizi per la vita aziendale ed utilizzare spazi di socializzazione e collaborazione
In questa accezione l’adozione del paradigma dell’Enterprise 2.0 rappresenta una presa di coscienza della dimensione più ampia all’interno della quale la persona vive: sono emersi bisogni nuovi, che non possono essere soddisfatti in un contesto di lavoro chiuso.
Questo processo può essere immaginato di superamento dei confini del Virtual Workspace, in termini sia di apertura dell’organizzazione ad attori esterni come clienti, fornitori, partner, sia di ripensamento dei tradizionali schemi di collaborazione, condivisione della conoscenza e gestione delle relazioni.
Tra Virtual Workspace ed Enterprise 2.0 c’è dunque una continuità dal punto di vista logico, ma si tratta comunque di una rivoluzione che comporta la rottura di modelli tradizionali.
È importante sottolineare che l’espressione Enterprise 2.0 non può essere limitato al solo arricchimento della Intranet con l’introduzione delle nuove applicazioni del Web 2.0.
L’introduzione dei nuovi strumenti tecnologici non deve essere concepita in modo avulso dagli obiettivi organizzativi. Tutte le azioni e le iniziative devono essere guidate da una strategia di cambiamento vera e profonda, una trasformazione del contesto e delle modalità stesse con cui le aziende operano. Non si tratta di modificare specifici elementi del sistema, ma di cambiare il sistema stesso, i suoi riferimenti, le sue regole, i suoi valori.
Il modo di concepire il posto di lavoro e la relazione con i colleghi sta cambiando. Il fenomeno della mobilità e della dispersione sul territorio delle persone e delle attività è sempre più rilevante nelle imprese e ne mette in crisi i paradigmi organizzativi.
Dal Rapporto del 2008 “Enterprise 2.0: la rivoluzione che viene dal web” dell’Osservatorio su questo fenomeno del Politecnico di Milano si evince che oltre il 66% delle 65 imprese del campione sono caratterizzate da forte mobilità e dispersione dei dipendenti. Una percentuale sempre maggiore di questi lavoratori, non sono i tradizionali mobile worker delle vendite o dell’assistenza al cliente, ma sono impegnati in settori, in cui le attività erano svolte con modalità tradizionali, e in ben il 27% di essi sono dirigenti. Inoltre sempre più persone, non sono mobile worker, ma lo diventano occasionalmente o lo sono durante momenti sempre più lunghi della loro giornata, nei trasferimenti, da casa, nel tempo libero.
Per tutti questi lavoratori la mobilità sta diventando un modo di vivere nell’organizzazione, una necessità a fronte della quale una risposta in termini di strumenti e tecnologie è necessaria, ma non è sufficiente.
Bisogna rimodellare profondamente i processi e le relazioni per rendere più sostenibili i sistemi dell’impresa, riconnettendo le persone ai loro network organizzativi e, al tempo stesso, garantendo flessibilità, velocità e robustezza ai processi operativi e decisionali.
Per comprendere appieno il ruolo della tecnologia nel supportare il lavoro in mobilità occorre partire dalla persona e ripensare il suo Virtual Workspace, lo spazio nel quale essa opera e interagisce, in cui gli strumenti mobile sono una componente fondamentale.
Nella realtà italiana sono sempre di più le organizzazioni che hanno investito nello sviluppo di Virtual Workspace mobili: nel 47% delle aziende gli utenti possono accedere tramite device mobili a funzionalità del proprio Sistema Informativo. Nel 2008, un ulteriore 35% di imprese ha aperto il proprio Virtual Workspace all’accesso con dispositivi mobili.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La comunicazione organizzativa verso l'Enterprise 2.0 e il caso Iveco

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Informazioni tesi

  Autore: Michele Potenza
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Torino
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Comunicazione per le Imprese e le Istituzioni
  Relatore: Dunia Astrologo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 235

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