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''La Voce Repubblicana'' e la programmazione economica nei primi anni sessanta

La presentazione del rapporto Saraceno

Il 10 gennaio 1964, la presentazione del Rapporto Saraceno presso il Ministero del Bilancio fu vista dal PRI come una “nuova tappa verso la programmazione”. La Voce Repubblicana sottotitolò così la notizia: “Si conclude così la fase di avviamento iniziata dall’on. La Malfa due anni fa - Entro il 31 luglio 1964 l’Ufficio di programma dovrà formulare i piani per il quinquennio 1965/1969 - Il Ministro Giolitti rileva che il documento non rappresenta in sé un programma, ma offre un quadro su cui fondare le scelte per la formulazione del programma, che spettano al Parlamento”. Per il PRI quella fu una giornata importante per la definizione dei problemi economici del Paese, anche perché furono tenute due riunioni: una per la definizione dei problemi economici e finanziari in vista della successiva riunione del Consiglio dei Ministri ed una per il varo della “Relazione Saraceno”. In quest’ultima riunione, svoltasi, come già detto al Ministero del Bilancio, l’on. Giolitti aprì i lavori della Commissione nazionale per la programmazione economica e dopo aver espresso a nome del Governo, il suo ringraziamento per il lavoro compiuto dalla commissione, disse: “Il Governo non avrebbe potuto formulare i suoi impegni per la programmazione economica se non fosse stato preceduto dall’opera di questa commissione e se non avesse avuto davanti a sé il rapporto del suo vice-presidente. Grazie a questa opera e a questo rapporto, sono state dissipate molte nebbie naturali ed artificiali che offuscavano il significato della programmazione economica, già chiaramente delineato con la Nota Aggiuntiva presentata dal ministro La Malfa. Con la presentazione del rapporto, il dibattito sulla programmazione ha cessato di essere una disputa accademica tra economisti. Oggetto del dibattito può ora essere un metodo di azione dei poteri pubblici nella politica economica ed un complesso corrente di obiettivi e strumenti delineati, l’uno e gli altri, con contorni abbastanza precisi, perché l’impegno politico della programmazione appare chiaramente e responsabilmente nei termini esatti in cui il Governo lo ha assunto: non una banale tautologia in una dichiarazione di Governo che ovviamente ha contenuto programmatico,e nemmeno un altrettanto ovvio proposito di coordinamento delle tendenze e degli interventi in atto. Bensì una scelta di metodo e di contenuto, di obiettivi e di strumenti, nella quale si inquadrano e si articolano tutti gli atti del Governo e della Pubblica Amministrazione in tutto il campo della politica economica”.
Il Ministro La Malfa proseguì affermando che ciò si rilevava particolarmente necessario ed urgente in relazione ai problemi di ordine finanziario e monetario cui il Governo si trovava di fronte in quel momento. Infatti, per La Malfa, l’espansione della domanda intera, che presentava aspetti fisiologici e patologici, aveva prodotto effetti preoccupanti sulla bilancia dei pagamenti e sul livello dei prezzi. Preoccupanti ma non allarmanti perché la situazione era perfettamente controllata dalle autorità finanziarie e monetarie, come dimostrava il fatto che nel secondo semestre del 1963 vi fu un rallentamento nel saggio di incremento della circolazione monetaria, tanto che esso, per l’anno 1963, risultava inferiore a quello registrato del 1962 e nel 1961. Ma di fronte al tipo di problemi di sviluppo che presentava un Paese come l’Italia, l’azione di contenimento della liquidità esercitata responsabilmente dalle autorità monetarie attraverso il controllo, sempre efficiente, del sistema bancario, non poteva essere sufficiente e rischiava di diventare controproducente se non era sostenuta da una azione politica che integrasse il contenimento quantitativo con scelte qualitative, secondo ben determinati criteri di priorità”. Per l’on. Giolitti, questo era il metodo di programma che sarebbe stato necessario applicare fin da quel momento se, dal lato della domanda fossero eliminate le deformazioni patologiche senza soffocare la crescita fisiologica e se dal lato dell’offerta fosse stata assicurata una equilibrata espansione di investimenti e di consumi, favorendo la formazione del risparmio, superando le strozzature nella produzione agricola, nella distribuzione e nella formazione professionale, incrementando l’esportazione.

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''La Voce Repubblicana'' e la programmazione economica nei primi anni sessanta

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Informazioni tesi

  Autore: Francesco Gennai
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Marco Cini
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 55

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