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Sardigna no est Italia. Storia del movimento indipendentista sardo

Indipendentzia Repubrica de Sardigna

iRs rappresenta il movimento più giovane del panorama indipendentista sardo. Ideato nel 2001 dagli animatori di “Su Cuncordu pro s'Indipendèntzia de sa Sardigna”, portale internet e laboratorio di idee, trovò, nel 2002, anno della sua costituzione, l’appoggio e l’adesione di alcuni esponenti storici dell’indipendentismo, in particolare Gavino Sale e Juanneddu Sedda. Sale, già esponente di Sardigna Nazione da cui nel 2001 decise di uscire, è noto per la lunga militanza politica e per le numerose iniziative tra le quali l’incursione, accompagnato da un centinaio di militanti di iRs nel marzo del 2005, a Villa Certosa, residenza estiva del politico Silvio Berlusconi. iRs ha mutuato molti punti del proprio programma da Sni rielaborandoli con un linguaggio nuovo e in grado di attirare soprattutto le nuove generazioni. Il movimento Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna si autodefinisce indipendentista, repubblicano, non nazionalista, non sardista, non autonomista, nonviolento e, rimarcando la diversità dell’isola e dei suoi abitanti rispetto all’Italia continentale, propugna la nascita della Repubblica indipendente di Sardegna. Come anche il portale “Su Cuncordu” iRs ha scelto, come proprio segno di riconoscimento l’Albero deradicato, già simbolo del Giudicato di Arborea, preferendolo alla tradizionale bandiera dei quattro mori.
La prima uscita pubblica in Italia del movimento risale al social forum di Firenze del novembre 2002. Il movimento che allora, in attesa di assumere l’attuale denominazione, si chiamava Indipendentzia, per voce dei suoi leader, rimarcò la propria appartenenza alla sinistra internazionale anticapitalista, pur sottolineando la volontà di non appiattirsi su un dualismo tra destra e sinistra.
Come da tradizione dell’indipendentismo sardo anche iRs rifiuta l’uso del termine separatismo.
Obbiettivo principale di iRs è l’indipendenza della Sardegna; un traguardo che il movimento si prefigge di raggiungere in maniera pacifica, attraverso l’auto proclamazione e la partecipazione collettiva. iRs fa della non violenza e della disobbedienza civile i metodi della propria azione politica. Un agire non violento, ma non per questo arrendevole e passivo.
Il movimento, fin dalla sua nascita, si è posto l’ambizioso obiettivo di porre fine alla dispersione delle energie indipendentiste presenti, in passato, anche all’interno di movimenti prettamente autonomisti. Sale e compagni portano avanti l’idea di creare un centro di aggregazione e di confronto in grado di guardare oltre alle scadenze elettorali e dove gli indipendentisti possano sentirsi, senza paura di pregiudizi, per quello che sono. Il fallimento della causa indipendentista non deve essere imputata all’ideale in sé, piuttosto ai mezzi utilizzati. Dar vita all’indipendentismo e alla coscienza indipendentista per non doversi poi lamentare «se le cose continueranno a stare come stanno o a cambiare in una direzione e in un modo diverso da quello che noi vorremmo». Secondo iRs è giunto il momento di parlare apertamente ai sardi per essere da stimolo verso quanti, scettici, vedono il raggiungimento dell’indipendenza come un sogno difficilmente realizzabile, qualcosa verso il quale «in fondo la gente non è pronta». La riscoperta delle tradizioni e della lingua costituiscono i primi passi per risvegliare nei sardi la propria coscienza nazionale e la consapevolezza della condizione in cui si trovano: «noi preferiamo la maturazione e l’autocritica dei sardi. Siamo tra i responsabili della nostra condizione. E siamo quelli che la possono cambiare. La nostra identità è davanti a noi. È quella che costruiremo. Il nostro motto è “non protestare impegnati”». Passaggio obbligato quindi per una svolta decisa della causa indipendentista è la creazione di una classe dirigente adeguata agli obiettivi e ai tempi, un’elite, già profetizzata da Simon Mossa, in grado di creare l’ambiente favorevole alla causa nazionale sarda, anche a livello di opinione pubblica.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Sardigna no est Italia. Storia del movimento indipendentista sardo

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Informazioni tesi

  Autore: Luca Paradiso
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Scienze politiche e delle relazioni internazionali
  Relatore: Alessandro Volpi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 72

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