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Microcredito e risparmio in Bangladesh: il ruolo delle donne conta?

Le donne al centro di Grameen

Il target a cui si rivolge la Banca Grameen è molto specifico: la banca concede prestiti solo al 20% più povero di quel 35% della popolazione che in Bangladesh si trova al di sotto della soglia di povertà. Questo 20% dei “più poveri tra i poveri” è rappresentato da coloro che non possiedono nulla, ossia coloro che non hanno una terra, una casa, un lavoro, trovandosi perciò in condizioni di indigenza ed estrema miseria. Secondo Yunus, infatti, la povertà è costituita da un insieme di dimensioni che comprendono anche gli aspetti di partecipazione socioeconomica dell'individuo, quali l'analfabetismo, la difficoltà di accesso al sistema sanitario e al sistema creditizio, la possibilità di partecipazione politica e così via. In tal senso, la povertà si manifesta non tanto come uno stato di impoverimento materiale in cui un individuo viene a trovarsi, ma piuttosto come perdita di opportunità concrete che conferiscono valore e importanza alle singole esistenze. Rientrano nei più poveri tra i poveri anche coloro che possiedono un piccolo appezzamento di terra non superiore a 0.5 acri.
Come già accennato, Yunus ritiene che la persona maggiormente in grado di contribuire allo sviluppo della microimprenditorialità sia la donna. Con il suo programma, egli cerca di migliorare la condizione delle donne, il loro coinvolgimento nelle attività economiche, e quindi il loro ruolo all’interno della comunità. Decide allora di destinare almeno la metà dei prestiti alle donne.
Oggi nel sistema Grameen le donne costituiscono il 95% dei clienti. Nel resto del mondo all’incirca il 70% della clientela di tutte le istituzioni che erogano microcredito è di sesso femminile. Ciò che ha sorpreso è il tasso di rimborso di questo prestito, perché se tutto ciò si fosse risolto come accade in infiniti programmi di sostegno alla produzione, sapremmo che non ci sarebbe stato un secondo giro, perché pochi avrebbero rimborsato. Invece il tasso di rimborso nel microcredito è elevatissimo; nella Grameen è oltre il 98% (ci sono statistiche mensili trentennali che lo dimostrano), ma è così anche nella gran parte delle altre istituzioni nel mondo, piccole o grandi.
Quando il povero riceve un prestito sa che non può permettersi di non rimborsarlo, perché da esso, dalla possibilità di ricevere fiducia, dipende la sua sopravvivenza. Alla base di ogni rapporto, Grameen pone dunque la fiducia. Dare fiducia infatti significa mettere nell’altro i presupposti di un suo comportamento conforme ad essa.
Grameen è la quarta banca del Bangladesh, ha 1.100 filiali in cui lavorano 14.000 dipendenti, i clienti sono più di 2 milioni e mezzo distribuiti in 40.000 villaggi (coprendo più della metà dei villaggi del territorio).
L’esperienza ha quindi dimostrato che i poveri sono solvibili e degni di credito, opponendosi così alla povertà, vista come l’assenza di tutti i diritti dell’uomo. Il credito abbatte quella sorta di muro di isolamento che circonda il povero, gli restituisce la libertà di decidere della sua vita; con esso egli ha nelle mani il mezzo attraverso cui può avvenire il suo riscatto e riacquistare la sua dignità. La strategia ideata da Yunus ha creato quindi da un lato risultati apprezzabili dal punto di vista imprenditoriale, e dall’altro ha introdotto a livello mondiale una via da seguire per la lotta alla povertà e all’esclusione finanziaria.
Yunus si imbatte in un triplice ordine di antagonisti. Il Bangladesh è un Paese totalmente musulmano e sappiamo che il ruolo dell’uomo e della donna sono ben definiti. Da sempre nell’Islam è l’uomo che amministra, dunque proporre di concedere un prestito ad una donna rappresenta una grande novità. I primi suoi nemici nella fase iniziale sono proprio i mariti di queste donne, i quali si oppongono perché pensano di perdere una parte del loro potere. Quando la banca sarà costituita, Yunus, concederà il credito anche ai mariti “purché accompagnati dalle mogli”.
Il secondo gruppo di avversari è costituito dai leader religiosi; gli imam dei vari villaggi non vedono di buon occhio il fatto che una donna possa prendere in mano il proprio destino grazie ad un prestito, seppur minimo. Quindi in parecchi villaggi in cui Yunus manda i suoi funzionari, questi vengono respinti e solo con l’andare del tempo si è arrivati ad una diffusione capillare della banca di Yunus.
Infine altri grandi oppositori sono i grossisti, gli intermediari, che spesso prestano denaro e svolgono anche un’ attività commerciale; sono loro che dominano dal punto di vista economico la situazione dei villaggi e che concedono prestiti con tassi impliciti molto elevati (100/200 %). Individuati, quindi, i destinatari dei prestiti, il passo successivo è la definizione delle modalità d’azione che consentano di superare i problemi emersi.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Microcredito e risparmio in Bangladesh: il ruolo delle donne conta?

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Informazioni tesi

  Autore: Valentina Pallotta
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Milano - Bicocca
  Facoltà: Scienze Statistiche
  Corso: Statistica economica, finanziaria ed attuariale
  Relatore: Lucia Dalla Pellegrina
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 139

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