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Rapporto confidenziale: un caso di critica cinematografica on line

Intelligenza collettiva, economia del dono, intercreatività e controindicazioni

Seppur in termini quantomeno utopistici, l’umanità possiede il concetto di intelligenza collettiva, e ne discute, almeno dai tempi dell’Antica Grecia. A circa 3000 anni di distanza la stessa umanità ha finalmente intorno a sé un livello tecnologico in grado di rendere fattibile e concreta questa nozione. A riportare in auge il concetto di intelligenza collettiva nel corso degli anni 90 è stato l’impegno di Pierre Lévy, attraverso lezioni accademiche, tavole rotonde, interviste, saggi e libri:“L’etica dell’intelligenza collettiva consiste appunto nel riconoscere alle persone l’insieme delle loro qualità umane e fare in modo che essi possano condividerle con altri per farne beneficiare la comunità. Quindi mette l’individuo al servizio della comunità […] e al tempo stesso la comunità al servizio dell’individuo – poiché ogni individuo può fare appello alle risorse intellettuali e all’insieme delle qualità umane della comunità.” Già entusiasta del panorama mediatico che si stava andando a delineare agli albori di internet, nel corso di questa quindicina d’anni la tecnologia ha percorso passi da gigante proprio nel senso di marcia auspicato e profetizzato da Lèvy, al punto che solo oggi sembra che quelle idee abbiano a disposizione gli strumenti necessari per essere messe in pratica. Un determinato prodotto tecnologico da solo non costituisce innovazione: essa nasce quando lo strumento si qualifica come risposta ai bisogni di una società, diventando motore di uno sviluppo che a sua volta genera usi e nuove pratiche. La facilità con la quale Internet ha messo a disposizione di chiunque potenti strumenti di ricerca, selezione e pubblicazione ha contribuito alla nascita di una dimensione collettiva dell'informazione basata su principi diversi da quelli del business editoriale. L'economia del gratuito che pervade una parte in crescita di progetti editoriali partecipati, non funziona in base allo scambio monetario,“è piuttosto fondata sulla coltivazione delle relazioni tra persone: la vera materia prima dell'economia del dono”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Rapporto confidenziale: un caso di critica cinematografica on line

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Informazioni tesi

  Autore: Raffaele Marco Della Monica
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Bologna
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze e tecnologie delle arti figurative, musica, spettacolo e moda
  Relatore: Claudio Bisoni
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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