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La democrazia e le sue controindicazioni: il caso Enel-Civitavecchia

Il contesto italiano

La democrazia in Italia, come in gran parte del mondo occidentale, vive oggi una stagione di crisi.
Il paradosso osservato dalla maggior parte dei politologi è che questo momento di crisi avviene proprio nel periodo di massima espansione del modello democratico (ad esempio nell’est europeo) e nella sua piena affermazione come miglior forma di governo.
Si assiste, quindi, all’allontanamento dei cittadini dalla vita politica dovuta a una loro sfiducia ed insoddisfazione per l’incapacità dei governanti di rispondere ai problemi più sentiti. Tale fenomeno, in Italia, ha avuto origine nella crisi che colpì il sistema politico nei primi anni 90’ e che man mano svuotò i partiti politici del ruolo di mediatori tra i cittadini e la classe politica.
Fino ad allora, infatti, il modello democratico italiano si fondava sul partito, ossia su un’associazione volontaria di cittadini che elabora e propone programmi da inserire nella politica dello Stato, ed essendo l’interfaccia privilegiata tra lo stato e la società, permette anche che quest’ultima vigili sulla democraticità delle Istituzioni. (Polistena, 2004)
Oggi questo ruolo si è drasticamente indebolito, a favore di un modello che vede i cittadini come soggetti che hanno il solo e semplice diritto al voto, grazie al quale scegliere un’èlite di professionisti della politica.
Quest’eccessiva professionalizzazione del politico ha fatto sì che i partiti perdessero la loro capacità di stare nella società civile, comunicare con essa, rappresentarla, stimolarla, e comprenderne i reali bisogni, diventando dei meri strumenti per la scalata al potere.
Come effetto di ciò si ha il così detto “vuoto di rappresentanza”: i cittadini non si riconoscono più nei partiti, si sentono impotenti ed incapaci di poter incidere sulle decisioni che riguardano il loro futuro, se non quando sono chiamati ai seggi, ma anche in questo il loro potere è stato ridimensionato.
La democrazia così “si trasforma in un’iperdemocrazia, basata esclusivamente sul voto e sull’opinione pubblica, alla continua ricerca di che cosa pensa il Paese. Il risultato è il populismo
moderno, cioè il populismo mediatico, come quello impersonato da Berlusconi in Italia.”.
La situazione odierna, afferma il costituzionalista Fulco Lanchester,” sembra riprodurre l’avvitamento degli anni Novanta […]la partecipazione è sempre più individualizzata, mediatica ed in preda a santoni e predicatori.”
In definitiva, per Lanchester, quella italiana è “una democrazia a basso rendimento e senza strumenti di partecipazione” nella quale “ persistono forti ed evidenti deficit di democraticità, sia da punto di vista formale che sostanziale: la forma di espressione della rappresentanza non sono adeguate e richiedono un intervento per regolare le forme di partecipazione pubblicistica”.
In questo contesto, e con la perdurante diminuzione di iscritti nei partiti, i cittadini chiedono di poter intervenire direttamente, ma solo nei casi in cui si deciderà davvero e le loro opinioni verranno prese seriamente in considerazione. Una partecipazione, però, “da realizzare in un processo veloce, efficace, che non richieda un impegno in termini di tempo, che genera diverse forme associative, come associazioni di volontariato, comitati di quartiere, movimenti, social forum.” Questi movimenti portano avanti un’idea di democrazia alternativa in opposizione a quella rappresentativa, secondo la quale il cittadino delega, in modo molto generalizzato, i propri rappresentanti.
Con la democrazia diretta, invece, “si dovrebbe dare voce a chi non ha risorse numeriche e materiali, ma ha la forza della convinzione e della dedizione alla giusta causa […]la democrazia diretta legittima tutte quelle forme non istituzionali di pressione sulle decisioni che abbiamo definito come repertori di protesta”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La democrazia e le sue controindicazioni: il caso Enel-Civitavecchia

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Informazioni tesi

  Autore: Marco Campagna
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della comunicazione
  Relatore: Cilento Marco
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 187

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