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La biodiversità: una risposta locale ai bisogni globali

Biodiversità e cultura

Comunità indigene e sviluppo sostenibile
Le popolazioni stabili da generazioni nelle zone rurali, che seguono uno stile di vita tradizionale e che non sono coinvolte dal mondo tecnologico, sono state denominate in vario modo: indigeni, nativi, popolazioni tradizionali o tribali o addirittura primitive.
Nel ’96 gli indigeni nel mondo erano 250 milioni distribuiti in 70 paesi e su una superficie pari al 12-19% delle terre emerse. Tuttavia queste cifre si stanno riducendo a causa del sempre più insistente contatto con la modernità che cambia lo stile di vita delle popolazioni indigene ma soprattutto la loro mentalità, in particolare, nelle nuove generazioni. L’uomo per millenni ha vissuto come raccoglitore, cacciatore ed infine agricoltore anche nelle aree più remote delle foreste pluviali dove ha saputo integrarsi e trarre vantaggi da un ecosistema così complesso e delicato senza intaccarne l’integrità e la biodiversità. Antiche comunità agricole sono riuscite a mantenere una certa densità di popolazione, senza distruggere l’ambiente usando innovativi metodi di irrigazione e diversificando le colture. Gli indigeni quindi sono stati, e sono ancora oggi, parte integrante della foresta; la vegetazione e la fauna, attualmente presenti, riflettono millenni di attività umana non distruttiva come la caccia di selezione, la pesca e la coltivazione di specie utili. I gruppi indigeni però sono intervenuti anche per conservare attivamente la biodiversità. Un esempio sono gli Indios Huastec del Messico nord orientale, i quali, oltre ad un’agricoltura basata su coltivazioni permanenti e transitorie, attuano anche il mantenimento attivo di porzioni di foresta particolarmente vulnerabili come per esempio i versanti ripidi. L’etica della conservazione dell’ambiente nei popoli indigeni è estremamente forte, anche se poco evidente nei fatti. Il fatto è che gli indigeni non si pongono il problema di conservare perché il concetto è già parte integrante della loro cultura e ne vengono a contatto in ogni azione del loro vivere quotidiano.

Questo brano è tratto dalla tesi:

La biodiversità: una risposta locale ai bisogni globali

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Informazioni tesi

  Autore: Massimo Falqui Massidda
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Milano
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Scienze geografiche
  Relatore: Luca Bonardi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 86

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