La prima lettera di Paolo ai Corinzi: tra retorica e letteratura

Un filone di studi che negli ultimi anni si è rivelato molto produttivo è quello che prende in esame le lettere paoline dal punto di vista dell'analisi retorica. I riferimenti in questa direzione sono molteplici, dati soprattutto dalla mole di interventi che chi si voglia occupare della questione può consultare.

Di fronte a tale massa di contributi, è molto facile trovarsi in difficoltà, dal momento che si ha spesso la sensazione di essere “travolti” da una serie di considerazioni a tutto tondo, dall'analisi del singolo versetto a quella della lettera nel suo complesso; le problematiche aumentano notevolmente se si tiene conto del fatto che la maggior parte degli studi viene dedicata alla dimensione generale della retorica paolina, con qualche incursione, più o meno consistente, nei singoli testi, magari alla ricerca di conferme, vere o presunte, alla propria tesi concernente un singolo aspetto, dalla presenza dei parallelismi e delle antitesi alla funzione delle interrogative retoriche in determinate pericopi.

Mi sembra comunque opportuno rilevare un semplice elemento: nel lavoro che ho condotto, con la consapevolezza di dover comunque scontare una distanza di capacità interpretativa rispetto agli autori dei vari contributi, ho cercato di affrontare la questione prima nei suoi caratteri ed elementi più generali, per soffermarmi poi su alcuni problemi di maggior interesse ai fini del presente lavoro, specie in relazione alle ipotesi che a loro proposito sono state avanzate.

Pertanto, una volta esplicitate le linee-guida del ragionamento, riprenderò in breve le considerazioni che Barbaglio presenta in merito allo studio retorico di 1Cor, per poi allargare la prospettiva in un quadro d'insieme che comprenda il corpus epistolare paolino alla luce delle occorrenze di alcuni fenomeni di marca retorica; infine, verranno presentati due aspetti particolari tratti da siffatta tipologia di analisi, l'uno incentrato sul rapporto tra retorica e teologia nel Paolo che scrive ai Corinzi, l'altro (funzionale anche al caso di studio da me scelto) attento ad individuare la funzione delle interrogative retoriche nella nostra lettera.