Skip to content

La rappresentanza politica femminile: un’analisi comparativa

Dalle norme antidiscriminatorie alle azioni positive

Da quanto detto nel paragrafo precedente è possibile affermare che i primi interventi in ambito internazionale e comunitario volti al riequilibrio della rappresentanza politica consistettero in disposizioni di tipo antidiscriminatorio concepite nel rispetto del principio di uguaglianza formale. Politiche simili furono adottate negli anni ’60 anche negli Stati Uniti e in alcuni paesi del Nord d’Europa per affrontare rispettivamente il problema della discriminazione razziale e della scarsa presenza delle donne sia nel mondo del lavoro che in ambito politico. In riferimento alle questioni di genere, le norme furono inizialmente formulate in maniera neutrale: si rivolgevano cioè indifferentemente sia agli uomini che alle donne e vietavano qualsiasi forma di discriminazione in base al sesso ma non imponevano l’utilizzo di misure finalizzate all’eliminazione delle disuguaglianze di fatto esistenti (Brunelli, 2006, 58; Raveraira, 2010). La caratteristica principale di questo genere di normative risiede nel fatto che esse hanno come obiettivo non il voler favorire persone o gruppi svantaggiati come le donne, ma soltanto “garantire in modo eguale a entrambi i sessi condizioni pari, vale a dire eguaglianza nei punti di partenza” (Carlassare, 2006; Raveraira, 2010). Come già evidenziato, il loro fondamento risiede nel concetto di uguaglianza formale contenuto in molte costituzioni nazionali e convenzioni internazionali, secondo cui tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge senza distinzioni di sesso, razza, lingua e così via.
Tuttavia l’esistenza di questo principio non è stata sufficiente a garantire la piena partecipazione delle donne alle sedi della rappresentanza politica tanto che sin dagli anni ’70 in molti stati si è diffusa l’idea di affiancare alle disposizioni antidiscriminatorie misure positive finalizzate alla realizzazione dell’uguaglianza di fatto tra i due sessi. Il tratto caratteristico di tali misure consiste nel fatto che esse mirano a rimuovere quelle condizioni e quei fattori che, com’è scritto nell’articolo 3 della nostra Costituzione, “limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale” di una nazione. Le azioni positive, non a caso definite dagli autori di lingua anglosassone reverse discrimination, si sostanziano in un trattamento disuguale a favore di un gruppo svantaggiato (Brunelli, 2006, 379) e rappresentano, come ha affermato la Corte Costituzionale nella sentenza n. 109 del 1993, “il più potente strumento a disposizione del legislatore, che tende a innalzare la soglia di partenza per le singole categorie di persone socialmente svantaggiate e a superare il rischio che diversità di carattere naturale o biologico si trasformino arbitrariamente in discriminazioni di destino sociale”. Il presupposto giuridico di questo tipo di azioni risiede nel principio di uguaglianza sostanziale secondo cui ogni uomo, in qualunque posizione sociale si trovi, deve essere messo in grado di avere pari opportunità di autorealizzazione e di conseguenza anche pari chance nella rappresentanza politica (Carlassare, 2006). In sostanza, la diffusione delle misure positive prima in ambito economico e poi in quello politico, segna il passaggio dal concetto di eguaglianza formale, caratteristico della tradizione liberale, a quello di eguaglianza sostanziale che richiede un intervento attivo da parte delle istituzioni per eliminare o almeno ridurre determinate situazioni di disuguaglianza (Dahlerup, Freidenvall, 2005, 30-31; Dahlerup, 2002, 3).

Questo brano è tratto dalla tesi:

La rappresentanza politica femminile: un’analisi comparativa

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Stefania Calzolari
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Pisa
  Facoltà: Scienze Politiche
  Corso: Amministrazioni Pubbliche ed Economia di Mercato
  Relatore: Massimiliano Andretta
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

azioni positive
discrimination measures
donne in parlamento
gender issues
gender quotas
gran bretagna
italia
legge elettorale
misure discriminatorie
pari opportunità
questione femminile
quote di genere
quote rosa
rapprensentanza politica femminile
regno unito
sex discrimination (election candidates) act 2002
sistema elettorale
women short lists

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi