Le patologie turistiche: il turismo sessuale

Il ruolo che recitiamo nella maggior parte dell'anno è una scelta personale o un'imposizione di altri? La stessa vacanza con le sue regole alternative, cui facilmente ci adattiamo rischia di rientrare, nella logica del continuo condizionamento: anche quando ci illudiamo di fare cose diverse, non facciamo altro che rispettare regole decise da altri.
Il rischio è che si cerchino dei modelli prefissati imitando personaggi particolari o ripetendo certe scene viste nella pubblicità o al cinema con la speranza di acquisire una immagine di sè positiva da misurare sul successo che si ha con l'altro. Boven chiama questa falsa identità, acquisita sotto pressione emotiva, "pseudo-se": l'individuo fa certe cose perchè gli valorizzano la sua immagine nella società. é una finzione con credenze e modelli non sentiti veramente, ma cui ci si aggrappa per crearsi l'identità.
Uno dei punti basilari per uno sviluppo sano sia psichico che fisico è la formazione di una precisa identità sessuale e di un ruolo sessuale non rigido. L'identità è il senso di appartenere ad un certo sesso, mentre il ruolo è dettato da tutti quei comportamenti prescritti dalla società o dalla cultura dominante. La vacanza può, grazie alla possibilità di numerosi incontri e l'uscita da ambienti consueti, favorire il confronto con realtà culturali diverse e spingere verso una nuova definizione nella propria identità sessuale.
La vacanza viene intesa nell'uso corrente come un momento di liberalizzazione sessuale proprio per quella falsa morale che tende a dicotomizzare tutto: vacanza diventa sinonimo di sesso libero senza codici di comportamento, mentre città sinonimo di rigidità.
Abbattere queste false credenze è il primo passo verso una maggiore umanizzazione dell'uomo e della sua sessualità: la vacanza semmai deve diventare un momento di verifica di certe convinzioni errate e occasione per rivedere certe posizioni esageratamente rigide.
Comunemente si afferma che durante la vacanza comunicare è più facile. Qesto luogo comune nasconde della verità: infatti basta pensare a quanto sia più facile comunicare quando gli schemi di riferimento sono meno rigidi e i ruoli fuori della convenzionalità: la vacanza impone ruoli più flessibili, possiamo giocare nuovi ruoli ed essere più disponibili alla novità col risultato che è più facile entrare in relazione.
Nella vacanza la regola diventa "il non avere norme", ma in effetti questo non è poi tanto possibile.
Ci sforziamo di recitare un modello per imitazione del personaggio standard o ci imponiamo un modo di pensare diverso: è un paradosso che cerchiamo di vivere fino in fondo difendendoci con l'impostare rapporti "non impegnati", fin quando non nasce un pericoloso legame.
Sulla vacanza quindi viene riservata tutta una serie di aspettative di un "sesso diverso", un sesso che finalmente permetterà di realizzare quella parte di noi rimasta inespressa e troppo frustrata dalle vicende della vita.