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L'evoluzione storica e strutturale della criminalità organizzata e i suoi riflessi sulla devianza minorile

La mafia ieri e oggi

Salvatore Riina fu catturato il 15 Gennaio 1993, e l’immagine di questo spietato boss fu certamente un segno tangibile della forza dello Stato nella lotta contro la mafia; come diceva Giovanni Falcone, “la mafia è fatta di uomini, quindi da esseri come noi, ed è per questo che si può sconfiggere, con impegno, costanza e coraggio”.
Dall’analisi svolta finora abbiamo visto come la mafia faccia purtroppo parte della Storia del nostro paese, soprattutto in Sicilia, una regione che per secoli ha visto passare su di sé diversi popoli e dominazioni che non le hanno permesso di avere uno sviluppo lineare e al pari del resto d’Italia; il tutto unito alla peculiarità della sua gente, cioè la “sicilianità”, un carattere tipico e unico; Falcone durante i suoi vari scritti sull’argomento ha lasciato una descrizione perfetta della gente che componeva la mafia, e in generale tutta l’isola, affermando che per capire meglio il fenomeno ci devi essere dentro, devi osservare queste persone, capire i loro gesti, le loro parole, capire che dicendo una cosa in realtà ne stanno dicendo un’altra; l’interpretazione dei segni, dei messaggi e dei silenzi costituisce una delle attività principali dell’uomo d’onore, oltre che del magistrato, la tendenza dei siciliani al mutismo e al silenzio è proverbiale, nell’ambito di cosa nostra raggiunge il parossismo; l’uomo d’onore deve parlare solo di quello che lo riguarda direttamente, solo quando gli viene rivolta una precisa domanda e solo se è in grado di rispondere.
Cosa Nostra è una società, una organizzazione a suo modo giuridica, il cui regolamento per essere applicato e rispettato necessita di meccanismi effettivi di sanzione; all’interno dello stato- mafia non esistono tribunali né forze dell’ordine, quindi i suoi “cittadini” devono essere consapevoli che il castigo è inevitabile e che la punizione verrà eseguita immediatamente, chi viola le regole sa che pagherà con la vita, perché in Cosa Nostra si entra col sangue e si esce col sangue. Falcone, attraverso le testimonianze dei pentiti da lui raccolte, ci ha offerto anche la spiegazione di quella che è l’iniziazione di un affiliato al “regime”: il candidato o i candidati vengono condotti in una stanza appartata alla presenza del rappresentante della famiglia e altri uomini d’onore; questi sono schierati su un lato e gli altri dall’altro, a questo punto il rappresentante della famiglia espone ai futuri uomini d’onore le norme che regolano l’organizzazione affermando prima di tutto che quella che comunemente viene detta mafia in realtà si chiama “cosa nostra”. Avverte i nuovi venuti che sono ancora in tempo a rinunciare all’affiliazione e ricorda loro gli obblighi che comporta l’appartenenza all’organizzazione, tra cui il non desiderare la donna d’altri, non rubare, non sfruttare la prostituzione, non uccidere altri uomini d’onore se non per i casi di assoluta necessità, evitare la delazione alla polizia, non mettersi in contrasto con altri uomini d’onore, avere sempre un atteggiamento serio e corretto, mantenere con gli estranei sempre il silenzio su cosa nostra, non presentarsi mai ad altri uomini d’onore da soli, in quanto le regole impongono che un altro uomo d’onore conosciuto da coloro i quali devono mettersi in contatto garantisca la rispettiva appartenenza a Cosa Nostra pronunciando le parole “quest’uomo è la stessa cosa”; esaurita la lista dei comandamenti si richiede all’uomo se vuole diventare uomo d’onore e il rappresentante invita i nuovi venuti a scegliersi un padrino tra gli uomini d’onore presenti. Ha quindi inizio la cerimonia del giuramento che consiste nel chiedere a ognuno con quale mano spara e nel praticargli una piccola incisione sul dito indice per fare uscire una goccia di sangue che andrà a imbrattare una immagine sacra (spesso quella dell’annunziata la cui festa cade il 25 Marzo, e infatti è ritenuta patrona di Cosa Nostra); all’immagine viene dato fuoco, il candidato la tiene tra le mani cercando di non spegnerla mentre la fa passare da una mano all’altra e giura solennemente di non tradire mai le regole di Cosa Nostra. Il rappresentante spiega poi all’iniziati i vari livelli della famiglia soffermandosi sul capo decina[…].

Questo brano è tratto dalla tesi:

L'evoluzione storica e strutturale della criminalità organizzata e i suoi riflessi sulla devianza minorile

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Informazioni tesi

  Autore: Federica Novara
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Susanna Pietralunga
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 62

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