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Dai programmi televisivi alla stampa. Analisi della critica televisiva.

Critica e linguaggio televisivo

Concluso l’excursus storico della critica e della sua analisi, che si limita al lavoro di Degrada, la presente ricerca ha lo scopo di esaminare la critica televisiva da un diverso punto di vista e in un diverso periodo. Si tratta quindi di un lavoro inedito che con lo stesso metodo, ovvero l’analisi di un campione di testate rappresentativo, in un lasso di tempo determinato, individua i cambiamenti qualitativi della critica. Per comprendere se e come è cambiata la critica con il cambiare della televisione bisogna dare uno sguardo al linguaggio televisivo e alla sua evoluzione. Dagli anni ’50 fino alla fine degli anni ‘70 il quadro della televisione in Italia è definito in modo univoco e determinante dall’esistenza del monopolio della Rai. Questa comincia a mutare lentamente soprattutto con il mutare del contesto sociale e politico in cui opera. La comparsa delle televisioni private e dei grandi network nazionali imprime una clamorosa trasformazione all’intero contesto, introducendo nuovi linguaggi e un nuovo approccio alla televisione, costringendo anche la Rai ad adeguarsi alle nuove condizioni. Il monopolio sostanzialmente finisce quando, all’inizio degli anni Ottanta, appaiono circuiti nazionali efficienti di televisioni private commerciali. Nel 1984 la Fininvest raggiunge lo stesso numero di reti nazionali della RAI e le supera per fatturato pubblicitario; si apre la partita a due RAIFininvest, quello che è definito un “duopolio”.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dai programmi televisivi alla stampa. Analisi della critica televisiva.

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Informazioni tesi

  Autore: Antonella Lauria
  Tipo: Tesi di Laurea
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze della Comunicazione
  Corso: Scienze della Comunicazione
  Relatore: Maurizio Costanzo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 165

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Parole chiave

critica
critici
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