Skip to content

Di questo ingrassa il porco santo Antonio

Paradiso XXIX, versi 124 - 126: “Critica emotiva”

Carlo Grabher ha notato che quando dalla visione dei divini veri il poeta rivolge lo sguardo alle falsità e agli errori degli uomini (vv. 82 e segg.), una ventata passionale lo anima riflettendosi, in un continuo crescendo, nelle parole di Beatrice. Si arriva, infine, all’immagine del porco e dei porci, che suggella l’amaro grottesco di tanta parte nel quadro. Un’immagine, secondo il critico, di violenza plebea che tuttavia è giustificata dall’alto sdegno morale di questa invettiva, che non ne resta offuscata. A Beatrice non conviene il movente ideale dell’invettiva; e questa, se la si vuol meglio considerare come diretta espressione dell’animo di Dante, resta in sé così ricca di nobile passione, di accenti umani e di un vigore polemico che si trasforma in viva rappresentazione, dettando alcuni dei più feroci scorci: come quello, secondo il critico, del predicatore còlto e iperbolizzato nel suo cappuccio.
Trattando i versi in maniera più ampia e panoramica, Ugo Betti afferma: Sordo per un istanze alle musiche angeliche, che con dolore cocente, quasi incurvandosi dall’alto azzurro, guarda Dante laggiù le care vie di Firenze, le belle chiese popolate di porci.
Porci a quattro zampe, col cappuccio sul dorso, che meglio ingrassano e grufolano, commerciando “perdoni”.

Secondo Betti, infatti, tutto ciò per cui Dante “s’è fatto macro” è laggiù calpestato. Il suo occhio oscurato, istintivamente si rialza, ripercorrendo le distanze vertiginose e arriva alla gran luce “chiedendo ragione”. Subito dopo, infatti, Beatrice, con voce grave e forte, ritorna all’atmosfera precedentemente lasciata. Secondo il critico è tale lo sdegno di Dante, dopo essersi guardato intorno e poi aver visto con occhi diversi Firenze, da trasmettere a Beatrice la sua indignazione.
Con immagini ancora più vive ed esemplari al riguardo si esprime Bertoni nel suo saggio. Il critico afferma che nonostante si stia discorrendo nel Paradiso, il poeta non esita ad inveire contro la corruzione del clero, mostrando apertamente le piaghe dove la sua anima è lacerata. In un canto consacrato alla più alta speculazione, continua, erompe violento il grido nella ribellione di Dante offeso da tanta depravazione nella sua rettitudine e nel suo profondo senso morale.
Anche Bertoni, come Grabher e Betti, nota che il tono del canto, mano a mano che l’animo del poeta si accende, si rialza. Non c’è ancora la poesia di Dante, ma c’è una vibrazione sincera, che si comunica al lettore. La digressione poi è finita. Beatrice ritorna all’argomento principale. Il critico, nel suo saggio, esamina il canto nella sede che, a suo avviso, gli compete, cioè nella storia delle idee filosofiche e teologiche nel medioevo e della storia dei costumi.
Secondo il Bertoni, tutta la digressione di Beatrice contro i cattivi predicatori e contro i monaci venditori di indulgenze, si riferisce alla storia dei costumi. Anche la riprovazione degli errori propagati nelle scuole e degli equivoci dei predicatori, solleciti più per la loro reputazione personale che della verità delle sacre dottrine, vale ad illuminarci sui costumi scolastici al tempo di Dante, con l’ironico accenno all’ignoranza dei maestri o lettori e alla vanità delle loro “elucubrazioni”:
Voi andate giù per un sentiero
filosofando, tanto vi trasporta
l’amor dell’apparenza e il suo pensiero!

La teologia era poco coltivata in Italia, dove i chierici si volgevano al diritto canonico, per avidità di denaro, tanto che Dante era andato a studiarla con tutta probabilità nel “vico degli strami” a Parigi. Alle invettive contro la degenerazione del clero e la sua avarizia e la sua cupidigia ogni studioso di Dante è abituato e prosegue dicendo che all’infuori della digressione di Beatrice si entra in merito al pensiero filosofico medievale.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Di questo ingrassa il porco santo Antonio

CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI

La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF

Acquista

Informazioni tesi

  Autore: Jacopo Lubich
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2005-06
  Università: Università degli Studi di Roma Tor Vergata
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Lettere
  Relatore: Rino Caputo
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 55

FAQ

Per consultare la tesi è necessario essere registrati e acquistare la consultazione integrale del file, al costo di 29,89€.
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Ingiustamente snobbata durante le ricerche bibliografiche, una tesi di laurea si rivela decisamente utile:
  • perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
  • perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
  • perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
  • L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
  • Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
  • L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
L'obiettivo di Tesionline è quello di rendere accessibile a una platea il più possibile vasta il patrimonio di cultura e conoscenza contenuto nelle tesi.
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »

DUBBI? Contattaci

Contatta la redazione a
[email protected]

Ci trovi su Skype (redazione_tesi)
dalle 9:00 alle 13:00

Oppure vieni a trovarci su

Parole chiave

auerbach erich
beatrice
citati pietro
dante
devoto giacomo
divina commedia
inferno
invettiva
letteratura italiana
paradiso
petrocchi giorgio
purgatorio
sapegno natalino
singleton s. charles
stilistica dantesca

Tesi correlate


Non hai trovato quello che cercavi?


Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database

Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione

Ottimizza la tua ricerca:

  • individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
  • elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
  • se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
  • utilizza la ricerca avanzata
  • utilizza gli operatori booleani (and, or, "")

Idee per la tesi?

Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti


Come si scrive una tesi di laurea?


A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?

Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.


La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?


La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.

Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:

È ora di pubblicare la tesi