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Responsabilità civile e assicurazione in materia di circolazione stradale in Italia, Inghilterra e Spagna: profili comparatistici

Il No-fault

“E’ difficile accettare un sistema che indennizzi perfettamente tutte le vittime dei danni, e in cambio non faccia niente per evitarli”, così si esprime il Calabresi nella sua opera relativa al costo degli incidenti, immaginando un ipotetico mondo di no-fault. In questo mondo immaginario” - continua l’Autore - “non ci sarebbero stimoli per evitare gli incidenti, salvo il timore per la propria incolumità; […] il costo di riparazione dei danni sarebbe frazionato ed imputato a coloro che siano in migliori condizioni per poter pagare”. Il Maestro condensa nella sua opera uno dei tratti principali di quella law & economics, che ha rivoluzionato il mondo giuridico, ed introduce il fondamentale concetto di efficienza del sistema giuridico, prevalente sulla giustizia, anche nel campo della responsabilità aquiliana. Grazie a questa corrente di pensiero nascono i primi sistemi no-fault negli Stati Uniti ed entra in crisi l’ormai obsoleto fault based inglese. Forse lo stesso Calabresi non poteva immaginare che, 20 anni dopo la pubblicazione del suo studio, quel mondo immaginario da lui creato si potesse tramutare in realtà in un sistema di no-fault totale come quello oggi esistente in Nuova Zelanda . E come la fantascienza del Verne o Wells è divenuta inaspettatamente realtà, allo stesso modo la responsabilità civile scompare inghiottita dal ruolo predominante delle assicurazioni e dell’assistenza sociale; il risarcimento del danno non viene più imputato al singolo, bensì frazionato alla totalità dei consociati; i premi assicurativi e le tariffe lasciano posto alla tassazione, in modo che il costo di riparazione del danno sia appunto sopportato da chi versi in migliori condizioni. Tuttavia, come l’Autore aveva preveduto, un sistema no-fault rimane difficile d’accettare ed ostico da implementare: troppo estremo (almeno per quest’epoca) per varie ragioni di cui parleremo. Inseriamo una breve digressione sul sistema Neo Zelandese dato che presenta peculiari caratteristiche sulle quali vale la pena soffermarsi. Esso infatti costituisce il primo e unico schema al mondo di no-fault universale. Il sistema è stato introdotto con l’Accident Rehabilitation and Compensation Insurance Act of 1992, governato da un’organizzazione pubblica (the Accident Compensation Commission), la quale copre tutti gli infortuni personali derivati da un qualsiasi incidente, alla stregua del sistema di Consorcio de Compensación de Seguros spagnolo (ma quest’ultimo, si vedrà, copre solo determinati tipi di danni in maniera sussidiaria alla copertura assicurativa).

Questo brano è tratto dalla tesi:

Responsabilità civile e assicurazione in materia di circolazione stradale in Italia, Inghilterra e Spagna: profili comparatistici

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Informazioni tesi

  Autore: Emanuele Sartor
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2009-10
  Università: Università degli Studi di Trieste
  Facoltà: Giurisprudenza
  Corso: Giurisprudenza
  Relatore: Mauro Bussani
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 198

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