Il ruolo della semiotica nella progettazione ipermediale

La semiotica è la scienza che ha per oggetto lo studio comparato dei “segni”, della struttura e del funzionamento di tutti i processi in cui i segni sono coinvolti. Considerato che il segno è in generale qualcosa che rinvia a qualcos'altro possiamo dire che la semiotica è la disciplina che studia i fenomeni di significazione e di comunicazione. Per significazione infatti si intende ogni relazione che lega qualcosa di materialmente presente a qualcos'altro di assente. Ogni volta che si mette in pratica o si usa una relazione di significazione si attiva un processo di comunicazione. Le relazioni di significazione definiscono il sistema che viene ad essere presupposto dai concreti processi di comunicazione.
Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, Ferdinand de Saussure, riflettendo sul segno linguistico, comincia a parlare di una nuova disciplina, detta ‘semiologia’ (dal greco, semeion=segno). Poco più tardi in America, Charles S. Peirce inaugura una simile riflessione utilizzando il termine ‘semiotica’.
Entrambe queste esperienze mettono in rapporto, due elementi, l’uno percepibile (il significante), l’altro non percepibile (il significato).
Da questo punto di vista un segno è qualcosa di percepibile che rinvia a un contenuto non percepibile. “La teoria semiotica deve presentarsi anzitutto per quello che è, cioè come una teoria della significazione. La sua preoccupazione principale sarà dunque di esplicitare, sotto forma di una costruzione concettuale, le condizioni della comprensione e della produzione del senso”[Greimas, CourteÅLs, 1986]. La semiotica ha sofferto per molti anni di una crisi d'identità dovuta alla mancanza di metodi di ricerca scientifici e quindi di regole precise per il suo studio e il suo sviluppo. A questo proposito sono importanti gli studi e le pubblicazioni di Greimas il quale all'inizio degli anni '80 ha dato vita all'approccio della Semiotica Generativa.