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Dalle 150 ore all'educazione permanente

Dall'educazione permanente alla formazione diffusa

Si può dire che di educazione permanente oggi più che mai ne abbiamo bisogno un po' tutti, nel momento in cui le rapide trasformazioni del nostro tempo pongono a ciascun individuo la necessità di essere razionalmente disponibile all'innovazione, di aggiornare continuamente le proprie conoscenze, di convertire le proprie capacità lavorative.
Fino a pochi decenni or sono, l' istruzione ricevuta a scuola costituiva un investimento sufficiente per tutto il tempo della vita e l'età dell'apprendimento appariva nettamente separata da quelle delle attività successive, in cui si andavano ad utilizzare le conoscenze e le competenze acquisite nel periodo scolare. Ora invece si sa bene che non bastano un titolo di studio, né l'acquisizione di un mestiere o di una cultura preconfezionati se l' individuo non è capace di orientarsi nella complessità della vita odierna, di assumere una certa flessibilità professionale e di rinnovare continuamente le proprie conoscenze.
L' educazione iniziata con la vita e l' istruzione acquisita nei banchi di scuola devono farsi processo permanente affinché ciascuno possa sentirsi preparato in ogni momento della sua esistenza. Quando si hanno gli strumenti culturali di base, questa processualità è assicurata dalla stessa capacità dell'individuo di cogliere le opportunità formative offerte dall'ambiente e da quelle istituzioni che offrendo servizi, beni culturali, diventano così agenzie di educazione permanente; ma quando i soggetti non hanno avuto modo di acquisire tali strumenti, devono essere le istituzioni ad adeguare i livelli di offerta dei loro servizi a quelle delle capacità di fruizione di chi ha minore cultura e preoccuparsi preventivamente di migliorare queste ultime. Di qui la necessità di un'opera di promozione culturale da svolgere a favore non solo di quanti non hanno assolto all'obbligo scolastico, ma anche a beneficio di coloro che non sono capaci di informarsi e di aggiornarsi di propria iniziativa e, pur avendo magari conseguito un titolo di studio, avvertono condizioni di disagio e di disadattamento perché l' insufficienza della loro situazione culturale è causa di difficoltà nelle relazione sociali e lavorative.

Questo brano è tratto dalla tesi:

Dalle 150 ore all'educazione permanente

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Informazioni tesi

  Autore: Magda Salzano
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi Gabriele D'Annunzio di Chieti e Pescara
  Facoltà: Scienze dell'Educazione
  Corso: Scienze delle professioni educative
  Relatore: Saverio Santamaita
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 53

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eda
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